Le urne hanno consegnato un risultato molto frammentato per la Provincia autonoma di Bolzano. Alcune indicazioni sono però precise. Innanzitutto non sarà facile far quadrare la nuova giunta e la maggioranza che il governatore uscente Arno Kompatscher di Sudtiroler Volkspartei (Svp) dovrà formare sarà molto diversa da quella attuale in coabitazione con i leghisti. Svp è in calo di consensi, mentre la Lega riduce ad un terzo il suo peso. Fratelli d’Italia triplica, ma non sfonda. Inoltre, crescono le destre di lingua tedesca e i Verdi, il Pd tiene, i Cinque Stelle e Forza Italia restano sotto l’1 per cento. Si aprono così scenari inediti. Kompatscher potrebbe cercare alleanze con il partito di Giorgia Meloni, che però non è mai stato amato a Bolzano, assieme a Lega e a un partito di lingua tedesca. Oppure potrebbe affidarsi a un laboratorio con i Verdi, il centrosinistra e qualche civica.

Svp si conferma primo partito con il 34,4 per cento, in calo rispetto al 2018 quando aveva il 41,9 per cento (15 seggi su 35). L’emorragia è di circa 20mila voti, da 115mila a 95mila. Ha pagato evidentemente anche le guerre intestine, combattute a colpi di dossier, che hanno disorientato il tradizionale elettorato moderato. Trattandosi di un sistema proporzionale e non di una elezione diretta del governatore, Kompatscher dovrà costruire le alleanze. Cinque anni fa in giunta sei posti furono assegnati a Svp e due alla Lega (che aveva anche un vicepresidente). Adesso cambierà tutto. Infatti, al secondo posto della classifica elettorale troviamo Team K di Paul Kollensperger, che conferma la posizione, scendendo però dal 15,2 all’11,1 per cento. Al terzo posto Sudtiroler Freiheitied, formazione secessionista tirolese fondata da Eva Klotz, che raddoppia i consensi arrivando al 10,9 per cento (era al 6,2 per cento). Team K e Sdf sono divisi da appena 500 voti.

Alle spalle dei primi tre si rimescolano le carte in modo vistoso. I Verdi Grune Verk arrivano all’8,8 per cento, in crescita rispetto al precedente 6,8 per cento. Si attendevano i risultati di Fratelli d’Italia per misurarne le potenzialità di sviluppo elettorale in un’area in cui non sono affatto amati e per verificare il possibile “effetto sostituzione” rispetto alla Lega. Guardate da una prospettiva nazionale, le elezioni segnano la vittoria di Meloni e il tracollo di Salvini. FdI è al 6,1 per cento, ovvero al primo posto dei partiti di centrodestra che governano l’Italia, più del triplo rispetto all’1,7 per cento del 2018. La Lega arriva al 3,1 per cento, meno di un terzo rispetto all’11,1 per cento precedente, che l’aveva collocata al primo posto dei partiti di lingua italiana con 4 seggi. Un risultato modesto, nonostante il vicepremier Salvini si sia recato più volte a Bolzano e si sia speso come ministro dei Trasporti nella crisi in atto con l’Austria al confine del Brennero. Forza Italia è ridotta allo 0,6 per cento, appena 1.600 voti, vicina ai limiti di sopravvivenza.

Si può parlare di una tenuta del Partito Democratico con il 3,5 per cento, comunque inferiore al 3,8 per cento precedente. Risultato negativo per il Movimento Cinquestelle con lo 0,7%, praticamente un terzo del 2,4 per cento di 5 anni fa che gli aveva consentito di ottenere un consigliere provinciale. Dai partiti di lingua tedesca arriva la novità dell’ex comandante degli Schutzen Jurgen Wirth Anderlan, che con una nuova formazione è arrivato al 6 per cento cavalcando una linea anti-migranti e No vax, mentre Die Freiheitlichen è al 5 per cento (era al 6,2 per cento) e la nuova Fur Sudtirol mit Widmann (dell’ex assessore Svp) prende il 3,4 per cento.

Kompascher adesso dovrà decidere. Potrebbe guardare a destra, dove però FdI è considerato l’erede del partito con la fiamma tricolore contraria all’autonomia e la Lega è crollata. Numericamente avrebbe bisogno di un partito di lingua tedesca. Se guardasse verso sinistra, dovrebbe allearsi con i Verdi, il Pd e qualche altra lista. In ogni caso, un’alchimia politica tutta da costruire. “I risultati sono per noi deludenti, speravamo di fare almeno 14 consiglieri, ne abbiamo 13 – ha detto Kompatscher – Però l’indicazione è chiara: toccherà comunque a noi provare a formare una giunta stabile. Nessuna ipotesi di coalizioni per il momento. Mai come questa volta i rappresentanti di lingua italiana hanno avuto così pochi seggi”. In consiglio provinciale andranno 13 di Svp, 4 ciascuno di Team K e S. Freiheit, 3 Verdi, 2 per Fratelli d’Italia, Anderlan e Freiheitlichen, uno per Pd, Lega, La Civica, Vita. In totale saranno rappresentate 11 liste. L’affluenza è stata del 71,5 per cento, ma molti italiani non sono andati a votare, se si considera che nel capoluogo l’astensione ha raggiunto il 41 per cento.

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