Cultura

Vittorio Sgarbi sulle tracce delle quattro opere d’arte scomparse dall’eredità di Agnelli: “Dovrebbero essere ancora da qualche parte in Italia”

ll’appello mancherebbero infatti un bassorilievo del Canova, un Balla, un De Chirico e un Balthus

di Davide Turrini

Vittorio Sgarbi e le quattro opere scomparse dell’eredità Agnelli. Il sottosegretario alla cultura e critico d’arte in una lettera inviata alle Soprintendenze di Roma, Torino e Venezia, al direttore generale archeologia, belle arti e paesaggio del ministero della cultura, come agli eredi di Gianni e Marella Agnelli, ha spiegato la curiosa situazione rispetto all’eredità dell’ “avvocato” in termini di opere d’arte.

All’appello mancherebbero infatti un bassorilievo del Canova, un Balla, un De Chirico e un Balthus. Sono quindi quattro i “casi che appaiono oggi meritevoli di attenzione e tali da attivare l’impegno delle Soprintendenze di Venezia e di Torino”, ha spiegato Sgarbi a Milano Finanza. “Si tratta dei bassorilievi di Canova provenienti da Villa Franchetti Albrizzi di Preganziol (che vanno considerati “immobili per destinazione”) sui quali è stata aperta un’inchiesta; gli esiti della quale non possono, in ogni caso, prescindere dalla conoscenza della loro attuale ubicazione. Poi ci sono altre due opere “di sicuro interesse per il patrimonio artistico italiano”: “Salutando” di Giacomo Balla, del 1908, e “Il mistero e la malinconia di una strada” di Giorgio De Chirico, del 1914. All’appello manca anche “La chambre” di Balthus, del 1954. Il sottosegretario precisa che “nonostante non abbia ancora 70 anni di vita e non necessiti di permessi di libera circolazione può meritare attenzione per la presenza nelle mostre di Venezia nel 1980 e di Roma nel 2015”.

Infine nella missiva Sgarbi chiede “agli attuali proprietari, gli eredi di Gianni e Marella Agnelli, anche attraverso le verifiche delle Soprintendenze di Torino e Roma, di indicare l’attuale ubicazione delle opere che, a termini di legge, non risultando importazioni temporanee né richieste di esportazione, dovrebbero essere in Italia”.

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