Un bel “vaffa” diretto al proprio allenatore. Se c’è un’immagine che meglio di tutte racconta le difficoltà del Napoli al di là della pesante sconfitta subita in casa contro la Fiorentina (1-3), è quella di Matteo Politano che reagisce con rabbia alla sostituzione ordinata dal suo tecnico Rudi Garcia al 56esimo. L’esterno della Nazionale esce dal terreno di gioco dalla parte opposta del campo e poi lo si vede mandare chiaramente a quel paese il suo allenatore. L’aspetto inquietante è che è una scena già vista: lo stesso aveva fatto Victor Osimhen giusto qualche settimana fa, ma anche Khvicha Kvaratskhelia si era lamentato platealmente con Garcia dopo una sostituzione.

I tre componenti del tridente titolare del Napoli scudettato di Spalletti non riescono a nascondere la totale insofferenza verso la nuova guida tecnica. È l’ennesimo segnale di come lo spogliatoio azzurro sia diventato una polveriera. Le prestazioni positive – le due rotonde vittore contro Udinese e Lecce – aveva nascosto sotto il tappeto i problemi. La gara con il Real Madrid, nonostante la sconfitta, poteva apparire con un altro passo in avanti. Invece la gara con la Fiorentina ha dimostrato che questo Napoli è ancora lontano dal ritrovare un’identità e un equilibrio. Che la squadra che aveva dominato la scorsa Serie A è sparita in appena due mesi e ora c’è da ricostruire.

Il tecnico ovviamente non è l’unico colpevole, ma i suoi cambi hanno fatto discutere anche dopo la sconfitta con la Fiorentina. Politano è uscito a inizio ripresa nonostante sembrasse in forma: dopo sei minuti i viola sono nuovamente passati in vantaggio con Bonaventura. Sotto di un gol, Garcia al 77esimo ha deciso di togliere Osimhen, Zielinski e Lobotka per inserire Simeone, Gaeatano e Lindstrom. Un’altra mossa da molti considerata inspiegabile.

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