Il 9 ottobre del 1963 nessun ragazzo che oggi frequenta le scuole c’era. Forse delle immagini della strage del Vajont si ricordano i loro genitori. Sicuramente i loro nonni. Quelle fotografie in bianco e nero di Longarone sotterrato da una valanga d’acqua e fango, quelle scene di uomini, donne e bambini costretti ad abbandonare tutto, sono rimaste indelebili per chi ha vissuto quel periodo storico. Oggi, purtroppo, non sempre i libri di geografia o di storia riportano qualche riga sulla frana del Monte Toc, sulla vicenda che coinvolse la Società adriatica di elettricità, Sade, ma quel fatto storico insegna ai nostri ragazzi che le quasi 2mila persone che hanno perso la vita non sono state ammazzate da un evento imprevedibile ma da un disastro provocato da uomini che hanno agito per i propri interessi. Ecco cinque libri che abbiamo scelto perché possiate far conoscere la tragedia del Vajont ai bambini e ai ragazzi.

“La storia di Marinella. Una bambina del Vajont” di Emanuela Dal Ros – edizioni Universale economica Feltrinelli Ragazzi – Questa storia è ambientata a Longarone e si svolge tutta il 9 ottobre 1963. Emanuela Dal Ros, dopo la visita al memoriale delle vittime del Vajont, non è più riuscita a togliersi dalla mente quel quaderno di scuola estratto dal fango, il quaderno di Marinella. E ha sentito la necessità di far rivivere quella bambina e i suoi sogni, perché i bambini di oggi sappiano che cos’è successo allora e non si ripetano gli errori del passato. Un libro scritto in maniera immediata e semplice che immerge fin dalle prime pagine nella quotidianità della famiglia di Marinella, che inizia come da ogni altra parte del mondo con la levata mattutina per andare a scuola e purtroppo finisce male. Età di lettura: da 10 anni.

“I palloncini del Vajont. Storia di una diga cattiva” di Lucia Vastano – Vanda edizioni – Nonostante sia un libro di qualche anno fa resta uno dei più utili da usare con i più piccoli perché Lucia Vastano usa una strategia letteraria molto vicina a ciò che capita a tutti: i bambini scoprono la tragedia del 9 ottobre 1963 e dei giorni successivi attraverso il racconto di un nonno ai nipoti. C’erano una volta, tanto e tanto tempo fa, dei paesi felici e pieni di allegria. Poi un giorno qualcuno decise di costruire nel torrente Vajont la diga più alta del mondo. E allora tutto cambiò: un’enorme frana precipitò dal Monte Toc nel lago sottostante sollevando un’onda gigantesca. Fu così che tanti bambini salirono in cielo in groppa a un palloncino… Ora i loro amici, diventati nonni, raccontano come un tempo era bello e diverso essere bimbi e con dolcezza e commozione regalano un dono prezioso ai loro nipotini: una memoria da tramandare. Età di lettura: da 7 anni.

“La diga del Vajont” di Daniele Aristarco con le illustrazioni di Cristiano Lissoni – Edizioni El – Questo libro, è proprio il caso di dirlo, parla più attraverso le immagini che con le parole. Aristarco che da anni scrive libri per ragazzi usa l’artifizio del sogno per raccontare ai ragazzi la storia di Martino che vive ai piedi del Vajont e che vede prima la bellezza della diga e poi capisce quanto sia pericolosa nella terribile notte del 9 ottobre. Ma le illustrazioni di Lissoni sono molto utili per far comprendere ai più piccoli cos’è una diga, dove si trovi Longarone, cosa sia accaduto quella notte. Le raffigurazioni delicate e precise dell’illustratore valgono quanto una mappa. Un libro consigliato per chi vuol approcciare alla storia del Vajont fermandosi alla cronaca. Età di lettura: da 8 anni

“Vajont storia di una diga” di Francesco Boccolini e Duccio Boscoli – Edizioni Becco Giallo – Come si può raccontare una tragedia come quella del Vajont attraverso l’arte del fumetto? Boccolini e Boscoli ci riescono attraverso questo graphic novel di “Becco Giallo” che affronta la storia di quegli anni attraverso le immagini ma anche attraverso una ricostruzione (in appendice) di ciò che è avvenuto dopo il 9 ottobre: il processo che è durato oltre vent’anni. I due narratori scelgono di rappresentare le parti più salienti della storia riuscendo a provocare nel lettore la sana indignazione necessaria di fronte a tanta superficialità. E’ il caso dell’ultima telefonata tra il guardiano della diga e l’ingegnere della Sade: la montagna strideva in modo sinistro, stava cedendo a vista d’occhio. L’ingegnere lo calmò ma con l’esortazione di stare in guardia: “Meglio dormire con un occhio solo!”. E confortò anche la centralinista di Longarone, che ascoltava la telefonata e si era timidamente intromessa, chiedendo se si stesse correndo qualche pericolo: “Dormite bene!”. Tutto è raccontato in questo fumetto. Età di lettura: da 11 anni.

“Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso del Vajont” di Tina Merlin – Cierre Edizioni – È il libro che ogni insegnante o ogni genitore dovrebbe, innanzitutto, leggere per poter parlare ai propri figli o alunni del Vajont ma è anche il testo “madre” da far leggere a degli studenti delle scuole secondarie. In questo libro del 1983 la giornalista bellunese ripercorre gli eventi che hanno portato al disastro del Vajont partendo dalla storia delle piccole comunità montane presenti nella valle che da quel piccolo affluente de Piave prendeva il nome. Tina Merlin, scomparsa nel 1991, unisce allo stile giornalistico un’impronta narrativa, grazie alla quale ben si comprende l’atmosfera e si prende consapevolezza della paura di questi montanari, schiacciati da un potere insensibile. Il testo è un atto di accusa, chiaro e incontestabile. Età di lettura: dai 13 anni.

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