Giorni fa ho visto lo strillo di un articolo: “È questa la fine della carriera di Myrta Merlino?”.

Clicco per via che lei mi sta simpatica e mi dispiacerebbe che la facessero fuori.

Si apre una pagina di La Repubblica, spettacoli. Leggo. Si tratta della pubblicazione di una telefonata privata che un dirigente di Canale 5 ha girato al giornale. La Merlino parla al telefono con Mara Venier; entrambe sono entusiaste perché hanno guadagnato migliaia di euro in poche settimane sfruttando un metodo straordinario per prevedere le oscillazioni del mercato azionario.

Un articolo lunghissimo nel quale le due grandi conduttrici incensano questo sistema che le ha riempite di soldi. Alla fine compare la pubblicità che invita a spendere qualche centinaio di euro per impossessarsi di questo rivoluzionario sistema per diventare ricchi. Telefono a una delle responsabili di Canale 5, della trasmissione della Merlino, e questa persona, gentilissima, mi spiega che lo sanno e hanno già denunciato la truffa realizzata sfruttando la notorietà della Venier e della Merlino. Faccio notare che la pubblicità è ancora presente su Fb, come post sponsorizzato. Mi dice che i loro avvocati stanno dandosi da fare ma non è facile…

Passano i giorni e vedo la stessa pubblicità truffaldina, con qualche parola cambiata nel testo e una diversa pagina Fb come sponsor.

Ora mi chiedo: se due personaggi estremamente noti, uno dei due quotidiani più diffusi d’Italia, e Canale 5, che sicuramente hanno un esercito di avvocati, non riescono a bloccare un simile raggiro, che protezione ha un comune cittadino? Nessuna.

Da anni denuncio alle forze dell’ordine truffe di questo genere ma è chiaro che servirebbero mezzi enormi per individuare questi criminali che spesso agiscono da paesi extraeuropei…

Certamente uno che casca in una furbata del genere è un po’ sprovveduto. D’altronde lo Stato non investe quasi nulla per informare i cittadini dei pericoli sul Web, i media hanno altro da fare, la scuola pure. A Barcellona la polizia tiene lezioni sulle truffe on-line a partire dalla prima media.

Però io credo che una soluzione ci sarebbe. I social network utilizzano l’intelligenza artificiale per monitorare le nostre pagine e guadagnare di più profilandoci. E chi come me ama fare battute spesso si trova bannato perché sta cavolo di intelligenza artificiale è priva di senso dell’umorismo. Mi chiedo perché non si potrebbe imporre ai social di utilizzare l’IA per garantire maggiore sicurezza agli utenti dando la caccia a questi piccoli farabutti che se la prendono con i più deboli.

Non so se tecnicamente, dal punto di vista legale, si possa fare, ma sarebbe giusto e urgente. E trovo indecente che Fb, TikTok, Google eccetera facciano miliardi di dollari e poi se ne infischino di chi sfrutta le loro piattaforme per rubare ai poveretti.

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