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Spagna, il popolare Feijòo fallisce il primo voto di fiducia: ci riproverà venerdì. Ma Sànchez è già pronto a formare un governo al suo posto

Spagna, il popolare Feijòo fallisce il primo voto di fiducia: ci riproverà venerdì. Ma Sànchez è già pronto a formare un governo al suo posto
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Il Congresso dei deputati spagnolo ha negato la fiducia al leader del Partito popolare, Alberto Nuñez Feijòo, incaricato dal re Felipe VI di formare un governo dopo il “pareggio” alle elezioni generali del 25 luglio scorso. Feijòo ha ottenuto 172 voti, quattro in meno della maggioranza assoluta necessaria: per lui hanno votato i 137 deputati popolari, i 33 di Vox (l’ultra-destra guidata da Santiago Abascal), la deputata del partito nazionalista delle Canarie (Coalición Canaria) e quello del partito regionalista della Navarra (Unión del Pueblo Navarro). Contrari, invece, il gruppo del Psoe (il partito socialista guidato da Pedro Sànchez), quello di Sumar (la coalizione progressista della vicepremier Yolanda Diaz) e i partiti nazionalisti catalani e baschi. In base alla legge che regola la sessione d’investitura, venerdì 29 settembre si dovrà tenere un seconda votazione a 48 ore dalla prima, in cui a Feijòo basterà ottenere la maggioranza relativa per essere eletto capo del governo, obiettivo comunque quasi impossibile da raggiungere.

Più probabile, invece, che dopo il fallimento dei popolari possa essere formato un nuovo esecutivo di coalizione presieduto dall’attuale presidente, Pedro Sànchez, con l’appoggio di Sumar e di Junts per Catalunya, la coalizione indipendentista catalana. Da settimane infatti sono in corso trattative indirette tra il leader socialista e l’ex premier di Barcellona Carles Puigdemont, riparato in Belgio per sfuggire alla giustizia spagnola, che lo vuol processare per sedizione e malversazione di fondi pubblici per il referendum secessionista del 1° ottobre 2017. Per sostenere il governo di centrosinistra Puidgemont ha chiesto l’approvazione di una legge d’amnistia per tutti i politici indipendentisti coinvolti nel processo, una condizione che Sànchez sembra intenzionato ad accettare. L’ipotesi di un’amnistia è contestata in modo feroce sia dai popolari che da Vox: domenica scorsa una manifestazione convocata da Feijòo per contestare la trattativa tra Sànchez e Puigdemont ha portato in piazza a Madrid almento quarantamila persone.

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