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“Giulio Cesare era bisex, Vannacci non lo sa?”: il professor Cardini ha letto il libro del generale. “Di storia ne mastica pochina”

“Giulio Cesare era bisex, Vannacci non lo sa?”: il professor Cardini ha letto il libro del generale. “Di storia ne mastica pochina”
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“Mi ha sorpreso che un generale che è stato a capo dell’istituto geografico militare se la prenda con i migranti ignorando la ragione profonda del fenomeno, e cioè lo sfruttamento del territorio da parte delle multinazionali che hanno ridotto le popolazioni alla fame. Da quello che scrive, sembra quasi che partano per fare una gita in gommone”. A parlare, in un’intervista a Repubblica è Franco Cardini, storico, medievista, professore universitario. Come sanno quasi tutti è un uomo di destra, per dodici anni in gioventù è stato iscritto al Msi. E il libro di Roberto Vannacci, il generale autoproclamatosi scrittore, l’ha letto. “Un trattato di sociologia storica rischia di scivolare nel brutto se l’autore non è abbastanza preparato” avverte Cardini. “Se il generale avesse scritto di tecniche militari forse avrebbe avuto meno successo, ma sarebbe stato meglio. Di storia ne mastica pochina” aggiunge il professore. Per esempio? “Si definisce erede di Giulio Cesare e dovrebbe sapere come funzionava la sessualità ai tempi dei romani. Se non era gay, l’imperatore di sicuro era bisessuale, come era normale ai suoi tempi”. In questi giorni ha ripreso a circolare una definizione che fu data di uno dei più importanti personaggi della Storia dell’uomo e attribuita a Cicerone: “Era marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti”.

Proprio il tema dell’orientamento sessuale sembra colpire Cardini: “E Platone? E Socrate? È il concetto stesso di normalità che è stato superato, per studi scientifici ma anche etici. Se il tema è la morale cattolica, anche in questo caso dovrebbe aggiornarsi: se qualcuno domani impazzisse e decidesse di proporre una legge per far diventare reato l’omosessualità, io sarei tra i primi a battermi per fermarla. E non sono certo un progressista. Ma la società è laica”. Tra gli altri temi che il libro di Vannacci non ha convinto il professor Cardini ci sono i passaggi nei quali il generale “parla della necessità che l’uomo si imponga sulla natura: fa i ragionamenti di mio padre negli anni Sessanta, quando si pensava che le risorse fossero infinite. Gli consiglio di leggere il filosofo Chomsky sul progresso”.

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