Cannabis semi-libera, controllata, per combattere la criminalità e il mercato nero, ma “nessuno deve fraintendere la legge. Il consumo di cannabis è legalizzato, ma rimane ancora pericoloso”. Ha presentato così la nuova proposta di legge il ministro tedesco della Salute, Karl Lauterbach della Spd. Il consiglio dei ministri del governo Scholz ha approvato il 16 agosto il suo progetto, che dovrà passare ancora in Parlamento, ma potrebbe entrare in vigore già il primo gennaio 2024. Non sono mancate le polemiche. L’opposizione Cdu è andata all’attacco frontale e i sindacati di polizia hanno denunciato la creazione di un “mostro burocratico” troppo complesso da gestire.

La nuova legge prevede il diritto per ogni adulto in Germania di possedere legalmente 25 grammi di cannabis e un massimo di tre piante. Per i minori di 18 anni il consumo resta vietato, mentre tra i 18 e i 21 anni sarà limitato a 30 grammi al mese. La coltivazione della pianta dovrebbe essere permessa in appositi club, formati al massimo da 500 persone, con consegne limitate a 25 grammi al giorno e 50 grammi al mese per i membri, che dovranno però fumare altrove e non nelle vicinanze di scuole, strutture sportive o parchi giochi. In una seconda fase, negozi specializzati in città e distretti selezionati saranno autorizzati alla vendita.

Sull’implementazione della legge, tuttavia, restano molte incognite organizzative e l’impressione è quella di un tentativo di liberalizzazione e, al tempo stesso, di stretta regolamentazione. Il ministro-presidente della Baviera, Markus Soeder della Csu, ha scritto che il piano del governo è un “pericolo per la salute”, aggiungendo: “Con noi, nessuna legalizzazione”. Il ministro dell’Interno della Sassonia, Armin Schuster della Cdu, ha parlato del pericolo di una “completa perdita di controllo” da parte del governo. Carsten Linnemann, segretario generale della Cdu, ha detto a Dpa che la legge è “un errore, un grave errore”.

Il progetto di Berlino sulla cannabis produce “un mostro burocratico di primo grado, che porterà a una perdita di controllo nella realtà, a causa della sua eccessiva complessità”, ha commentato su Ntv il presidente del sindacato di polizia tedesco DPolG, Rainer Wendt, secondo cui “non si può parlare di un alleggerimento del lavoro della polizia e della magistratura”. “La protezione dei bambini e dei giovani è una componente centrale dell’intera proposta legislativa”, ha spiegato intanto il ministero della Salute di Lauterbach, che annuncia anche una campagna di sensibilizzazione rivolta ai giovani con lo slogan “Legale, ma…”, per sottolineare i pericoli per la salute derivanti dal consumo di cannabis, soprattutto fino ai 25 anni di età. Anche il ministro della Giustizia, Marco Buschmann della Fdp, ha difeso in un’intervista al gruppo Funke la nuova legge: le politiche repressive sulle droghe degli ultimi decenni “non hanno frenato il consumo, ma hanno spinto innumerevoli persone verso la criminalità e creato un fiorente mercato nero”, mentre ora “dobbiamo combinare il realismo con la prevenzione”. Lauterbach era stato finora noto in Germania soprattutto per le politiche di contrasto al Covid, mentre ora, per i suoi avversari, sta diventato il “ministro della cannabis”. Ma il medico e politico socialdemocratico sembra più che determinato e si dichiara convinto che la legge tedesca sull’uso della controversa pianta sarà la migliore mai provata tra i Paesi che abbiano sperimentato questa strada.

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