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Ultimo aggiornamento: 11:59 del 4 Agosto 2023

Siamo solo noi quelli che disobbediscono, Travaglio: “Col vostro aiuto continueremo a pubblicare intercettazioni di interesse pubblico”

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“Stiamo per compiere 14 anni, è stato un anno importante. Siamo qui per offrirvi qualcosa e chiedervi la solita mano. Non avendo potenti e finanziatori alle nostre spalle ci dobbiamo rivolgere a voi che siete i veri e unici padroni del Fatto Quotidiano“. Il direttore Marco Travaglio traccia il bilancio di un anno impegnativo per Il Fatto Quotidiano: “Questo è stato un anno importante in cui ci siamo sentiti più soli, più eccentrici e più isolati; lo dico con orgoglio perché se non fossimo diversi dagli altri non ci sarebbe motivo per l’esistenza del Fatto. Siamo stati gli unici a opporci alla santificazione e alla rimozione forzata della memoria e delle vergogne di Berlusconi alla sua morte. Siamo stati gli unici a lanciare lo scandalo Santanchè, mesi dopo ripreso da Report che lo ha fatto detonare con la potenza del mezzo televisivo. Siamo stati gli unici a prenderci gli insulti per aver detto che un ministro come Santanchè non può rimanere al suo posto. Siamo stati gli unici a contrastare il revisionismo e il negazionismo sulle trattative fra lo Stato e la Mafia e sui mandanti occulti delle stragi del ’92 e ’94 e anche a quello che sta rimontando ancora una volta sulle stragi nere della strategia della tensione degli anni ’60, ’70 e ’80. Siamo stati attaccati per le nostre vignette, non si sopporta nemmeno la satira“.

Un impegno, quello del Fatto, che vuole continuare anche nel prossimo futuro: “Siamo solo noi quelli che disobbediscono. Vogliono impedirci di raccontare gli scandali del potere con il bavaglio di Nordio: una riforma da Willy il Coyote. Noi non ci fermeremo, faremo obiezione di coscienza e pubblicheremo comunque tutte le intercettazioni che hanno interesse pubblico. Sappiamo che l’unico disinfettante della democrazia è illuminarla con l’informazione e noi continueremo a farlo, sappiamo che finiremo sotto processo, ma sappiamo anche che la giurisprudenza ha già sancito più volte non solo il diritto, ma il dovere dei giornalisti a diffondere notizie, anche segrete, purché siano vere e di interesse pubblico. Per fare questo correremo dei rischi e pagheremo dei prezzi. Sosteneteci, acquistate il Fatto, abbonatevi, fateci pubblicità e grazie per averci sostenuto in questi 14 anni”.

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