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Delega fiscale, via libera della commissione del Senato. Le opposizioni attaccano: “Governo genuflesso agli evasori”

Delega fiscale, via libera della commissione del Senato. Le opposizioni attaccano: “Governo genuflesso agli evasori”
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Dalla commissione Finanze del Senato è arrivato il via libera al ddl delega fiscale. La commissione, al termine del voto sugli emendamenti, ha approvato il mandato al relatore, Antonella Zedda di Fratelli d’Italia, a riferire in Aula, dove il provvedimento è atteso la prossima settimana. Il termine massimo al momento è venerdì 4 agosto. Il provvedimento, che aveva iniziato il suo iter alla Camera, dovrà tornare a Montecitorio per la terza lettura con l’obiettivo di chiudere prima della pausa estiva.

Una riunione di commissione nella quale non sono mancate le polemiche. Il Partito democratico, nella parte finale della seduta, ha abbandonato per protesta i lavori. Una decisione motivata dalla bocciatura di un emendamento presentato dai dem (a prima firma Boccia) all’articolo 18 sui tributi regionali che prevedeva l’attivazione di un fondo perequativo in favore dei territori con minore capacità fiscale per abitante, per garantire che la copertura integrale dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) avvenisse senza che il livello dei tributi superi nelle predette aree la media nazionale. “E’ indegno quello che è accaduto. La delega fiscale è molto peggiorata anche qua al Senato. Di fronte alla nostre richiesta di garantire un fondo di perequazione di finanziamento dei Lep ci è stato detto che questo principio non è sostenibile“, ha dichiarato il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia. “Quello che ci preoccupa di più – ha aggiunto – è che le Regioni che hanno meno capacità fiscale dovranno alzare le tasse per pagare i servizi pubblici”.

Così mentre la maggioranza esprime soddisfazione, le opposizioni attaccano. Critiche all’atteggiamento del governo “genuflesso nei confronti degli evasori” arrivano dal Movimento 5 stelle: “Prima il potenziamento dello scudo penale sui reati tributari di omesso versamento nel dl bollette; poi il riferimento alla depenalizzazione della dichiarazione infedele tra i principi della delega fiscale; adesso una pioggia di emendamenti della maggioranza in commissione Finanze del Senato per provare a piegare i processi penali all’esito di quelli tributari“, attacca il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5s, sottolineando che il Movimento “si opporrà con ogni mezzo parlamentare a questo scempio fiscale“. Sulla stessa linea il Pd. “Gli emendamenti della destra approvati oggi in commissione Finanze alla delega fiscale disegnano da un lato l’inizio di un clamoroso attacco all’Agenzia delle entrate e dall’altro un regalo a grandi e piccoli evasori abituali. E’ una bomba messa sotto al nostro sistema fiscale”, incalza il capogruppo del Pd in Senato Francesco Boccia. Tra gli emendamenti “c’è una sorta di scudo preventivo per i contribuenti che fanno dichiarazioni infedeli”, osserva. “Un provvedimento grave – aggiunge – che oltre a mettere a rischio le casse dello Stato fa passare il messaggio che chi paga le tasse è un fesso”.

Accuse di un allargamento delle maglie del fisco a favore degli evasori respinte della maggioranza. “Io questo non lo penso, perché ci stiamo muovendo su tre obiettivi, la certezza del diritto, la semplificazione e l’obiettivo contrasto all’evasione fiscale“, afferma il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che – al termine dei lavori in commissione – parla di “uno spirito di grande collaborazione da parte di tutti i gruppi parlamentari”. Interpellato sui tempi di approvazione del ddl, atteso la prossima settimana in Aula e successivamente alla Camera per la terza lettura, Leo ha detto che “l’impegno è questo. Ovviamente ci sarà massima collaborazione anche con i presidenti di Camera e Senato per raggiungere questo risultato che non è il risultato di una parte politica, ma del sistema Paese”. Leo, in merito alla scelta del Pd di abbandonare i lavori, Leo si è detto dispiaciuto “però capisco – ha aggiunto – che ci sono diverse sensibilità, però devo dar atto al presidente Boccia che ha prestato grande attenzione a temi condivisi, quindi è stato sicuramente un lavoro proficuo“. Per il presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia (Lega), l’uscita del Pd “è una questione di carattere politico che riguarda l’abbinamento con l’Autonomia, ma ha poco a che vedere con la delega fiscale”. Garavaglia considera “migliorata” la delega fiscale: “La commissione – ha detto – ha fatto un ottimo lavoro, sono numerosi gli emendamenti approvati di tutti i gruppi”.

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