Dai salvataggi in mare a un seggio all’Eurocamera? La comandante di nave e attivista ecologista Carola Rackete ha confermato oggi la sua futura candidatura con la Linke tedesca alle prossime elezioni europee. Un mandato al Parlamento europeo serve ai movimenti per il clima “per essere una sorta di cane da guardia (watchdog) a Bruxelles. Si tratta di comunicare i contenuti dei movimenti e di far conoscere ai movimenti stessi ciò che viene deciso a Bruxelles”, ha detto Rackete in un’intervista a Der Spiegel. L’attivista sarà una candidata indipendente, ma numero 2 della lista, subito dopo Martin Schirdewan, attualmente copresidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo – Gue/Ngl. Anche i leader della Linke, Janine Wissler e lo stesso Schirdewan, hanno confermato oggi la candidatura.

Carola Rackete nel giugno del 2019 decise di forzare il blocco italiano per portare i 42 migranti salvati dalla Sea Watch in Italia arrivando a Lampedusa. Era lei la capitaba della nave della ong che ignorò l’alt della Guardia di finanza per proseguire in direzione dell’isola. Rackete, tedesca, all’epoca 31 anni, fu arrestata e scarcerata perché il giudice non aveva convalidato il provvedimento e non aveva disposto nessuna misura cautelare perché secondo il giudice aveva agito per compiere un dovere. Nel 2021 la sua posizione era stata archiviata. Lo scorso 28 giugno invece il Senato ha evitato il processo a Matteo Salvini negando la richiesta di autorizzazione a procedere; l’allora ministro dell’Interno definì la Rackete “Zecca tedesca“, “complice degli scafisti e trafficanti” e “sbruffoncella“ e la capitana che lo aveva denunciato per diffamazione.

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