Il gip di Agrigento Alessandra Vella non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete e non ha disposto nei confronti della giovane tedesca nessuna misura cautelare. La Procura aveva chiesto la convalida del provvedimento e il divieto di soggiorno in provincia di Agrigento. Carola dunque torna libera. Secondo quanto apprende l’Ansa per il gip di Agrigento, il reato di resistenza a nave da guerra, contestato dalla Procura, non sussisterebbe in quanto la motovedetta della Finanza speronata dall’imbarcazione della ong non sarebbe una nave da guerra. Caduta anche la resistenza a pubblico ufficiale, perché l’indagata avrebbe agito in adempimento di un dovere. Quanto alla scelta di dirigere la nave verso Lampedusa – aggiunge il giudice – non fu strumentale ma obbligata in quanto i porti della Libia e della Tunisia non sono ritenuti sicuri. Secondo il giudice il decreto legge Sicurezza bis “non è applicabile alle azioni di salvataggio in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti“.

La notizia della liberazione della comandante della nave olandese gestita dalla ong tedesca è stata accolta con un’ovazione dalla folla che sta manifestando a Palermo, davanti all’ingresso del porto, a sostegno della capitana. La liberazione di Carola è stata annunciata dal sindaco, Leoluca Orlando, che ha aggiunto: “Adesso aspettiamo Carola qui a Palermo“.

Per il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, con la decisione del tribunale, “si evince quanto sia difficile muoversi in una materia che sconta forti tensioni politiche in cui qualsiasi decisione uno prenda ha sempre paura di sbagliare”.

Il fatto che “la materia sconti forti tensioni politiche” provoca anche cortocircuiti all’interno della stessa struttura del Viminale. Il ministero, infatti, ha detto alle agenzie di stampa che il prefetto di Agrigento aveva già disposto un provvedimento di allontanamento con accompagnamento alla frontiera. Un eventuale provvedimento di questo genere, peraltro, dovrebbe essere comunque vagliato dall’autorità giudiziaria. Ma la presenza del documento è stata smentita dalla stessa prefettura che – ha raccontato l’Ansa – sembrava intenzionata ad attendere l’interrogatorio della comandante, che è indagata per favoreggiamento, prima di decidere sulla questione. Alla fine però lo stesso prefetto Dario Caputo ha parlato con l’AdnKronos confermando di aver firmato il provvedimento. “Vedremo cosa accade adesso perché è previsto un ulteriore interrogatorio ma nulla impedisce la firma del decreto di espulsione”. La convalida di un eventuale provvedimento di allontanamento dovrebbe essere disposta dal giudice monocratico. Ma, sussistendo a carico della comandante un procedimento penale pendente per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, comunque la giovane tedesca non potrebbe essere mandata via dall’Italia senza il nulla-osta della Procura di Agrigento che la indaga e che la interrogherà il 9 luglio.

Salvini: “Mi vergogno per i magistrati”
E’ chiaro però come la pensi il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che – come accade ogni volta con qualcuno va contro le sue convinzioni – ha invitato il giudice di Agrigento a candidarsi. “Cosa bisogna fare per finire in galera in Italia? – si chiede il ministro leghista – Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro. Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunque è tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale, signor giudice”. L’argomento è diventato un pretesto per il segretario della Lega per reintrodurre l’argomento della riforma della giustizia: “Quanto è urgente la riforma della giustizia, cambiare i criteri di assunzione, selezione e promozione di chi amministra la giustizia in Italia”. 

Fi e Fdi con Salvini, Di Maio: “Scarcerazione sorprende”
Salvini, in precedenza, aveva commentato che comunque la Rackete “tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi”. “L’Italia – insiste Salvini – ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita”. Salvini su questo tema conferma l’allineamento del centrodestra, con Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno criticato la decisione del giudice. Ma sulla stessa posizione si trova anche l’altro vicepremier, il capo politico del M5s Luigi Di Maio: “Sorprende la scarcerazione di Carola Rakete. Io ribadisco la mia vicinanza alla Guardia di finanza in questo caso. Ad ogni modo il tema è la confisca immediata della imbarcazione. Se confischiamo subito la prossima volta non possono tornare in mare e provocare il nostro Paese e le nostre leggi”.

Fico: “Decisioni dei giudici da rispettare”
Di diverso tenore il commento del presidente della Camera Roberto Fico: “Le decisioni della magistratura vanno sempre rispettate. Sia quando piacciono sia quando non piacciono. Questo è il senso della divisione e dell’indipendenza dei poteri dello Stato”. Telegrafico il commento del segretario del Pd Nicola Zingaretti:  “Oggi un altro segnale che il caso #SeaWatch è stato creato ad arte per distrarre gli italiani dai fallimenti e dalla paralisi del Governo”. “Il ministro dell’Interno – aggiunge il presidente del partito, l’ex premier Paolo Gentiloni – spara a zero contro la magistratura perchè non ha obbedito ai suoi ordini. Ha perso la calma o anche la testa?”.

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