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“Facciamo a gara a chi ha il pene più lungo”: la nuova sfida di Elon Musk a Mark Zuckerberg

Dopo le voci sul duello di arti marziali al Colosseo e il lancio di Threads da parte di Meta per fare concorrenza a Twitter, ecco il terzo capitolo della sfida tra Musk e Zuckenberg

di Gabriele Scorsonelli

Prima la sfida di arti marziali dentro il Colosseo (smentita prontamente dal Ministero della Cultura italiano), poi il lancio di Threads, con cui Meta vorrebbe offrire agli utenti una valida alternativa a Twitter. Adesso, un nuovo duello alquanto singolare: vedere chi di loro ha il pene più lungo. Lo scontro – finora a colpi di post sui social – tra Elon Musk e Mark Zuckerberg non accenna a terminare e, mentre la nuova applicazione del Ceo di Facebook viaggia spedita verso i 100 milioni di utenti, il patron di Tesla ha definito il suo rivale “un cornuto”. “Zuck is a cuck”, il tweet che Musk ha scritto e proposto ai suoi 174.4 milioni di followers.

In realtà, al netto della traduzione letterale, il termine “cuck” viene utilizzato per indicare il feticismo per il quale qualcuno (in questo caso il suo avversario) prova piacere nell’osservare il proprio partner impegnato in un rapporto sessuale con un’altra persona. Non solo: in alcune accezioni si riferisce anche ad individui con poca personalità, capaci di rinnegare i propri valori e ideali pur di far romanticamente colpo.

In ogni caso, il proprietario di Twitter ha poi rincarato la dose, lanciando un guanto di sfida all’avversario: “I propose a literal dick measuring contest (ovvero “propongo letteralmente una gara di misurazione del pene”)”, ha cinguettato in risposta a un tweet della pagina datahazard. Una sfida particolare su cui, al momento, Zuckerberg non ha espresso opinioni.

Il campo di battaglia social – con i due che fino a ora hanno usato toni ironici e scherzosi –, però, potrebbe presto trasformarsi in un’aula di tribunale. Poche ore dopo il lancio di Threads, Alex Spiro, rappresentante legale di Twitter, ha infatti minacciato di citare in giudizio Meta per “appropriazione indebita sistematica, intenzionale e illegale dei segreti commerciali di Twitter e di altra proprietà intellettuale”. Inoltre, ha accusato la società di “bracconaggio di ex dipendenti” e di aver creato una applicazione copia di Twitter. Zuckerberg e la sua azienda replicheranno? Ma, soprattutto, accetterà la sfida?

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