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Taxi introvabili a Milano, la mossa del Comune: “Chiederemo mille licenze in più”

Taxi introvabili a Milano, la mossa del Comune: “Chiederemo mille licenze in più”
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Mesi di polemiche, code e auto bianche introvabili, alla fine, portano il Comune di Milano a compiere la sua mossa per frenare i disagi legati ai taxi introvabili. “Ho detto ai tassisti con molta chiarezza che chiederò alla giunta di fare una richiesta di ulteriori licenze. Ho detto mille per dettare una linea ma poi la trattativa definirà il numero esatto”, ha annunciato l’assessora alla Mobilità del Comune Arianna Censi dopo un confronto con i tassisti. Che tanto per cambiare fanno muro contro l’ipotesi di aumentare il numero di taxi in circolazione, fermo da anni a 4.855.

Almeno, questa volta, la lobby riconosce l’esistenza di un problema di scarsità di auto in circolazione ma di fronte alla proposta del Comune la risposta è quella di provare a puntare sulle doppie guide prima di allargare il numero di taxi in servizio. Anche se il bando che è già stato fatto dal Comune non ha registrato molte adesioni, solo 91. “Il Comune – ha aggiunto Censi – si deve assumere la responsabilità nel chiedere. Io penso, e l’ho detto con molta chiarezza, che l’aumento del numero delle licenze, che è fermo da tanto tempo, possa essere molto utile a riequilibrare il tema della domanda e dell’offerta”. E si è detta “convinta” che “non rappresenterà un problema per il loro lavoro”.

Secondo l’assessora della giunta Sala, l’esistenza di chiamate inevase “in alcuni momenti della giornata rappresenta un problema per la gran parte dei cittadini che mi scrivono tutti i giorni” e ha quindi ribadito che l’aumento delle licenze “non nuocerà al servizio nella sua complessità e a ognuno di loro singolarmente, anche nella remunerazione del loro lavoro”. La contrarietà dei tassisti è totale: “Noi abbiamo detto all’assessore che siamo disposti a sederci al tavolo e discutere delle problematiche legate all’eccessiva richiesta di domanda che c’è in questo momento, che secondo noi è una cosa eccezionale – ha spiegato Pietro Gagliardi, rappresentante di Unione artigiani provincia di Milano – Noi abbiamo uno strumento che si chiama collaborazione famigliare, prima usiamo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, poi se non raggiungiamo l’obiettivo possiamo eventualmente parlare di licenze”.

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