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“L’esposizione all’amianto sulle navi della Marina causò decesso di un elettricista”, il ministero della Difesa condannato

“L’esposizione all’amianto sulle navi della Marina causò decesso di un elettricista”, il ministero della Difesa condannato
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È arrivata dal Tribunale di Roma la decisione di condannare il ministero della Difesa a risarcire i familiari di Salvatore Carollo, elettricista e sommozzatore di bordo che durante il servizio presso la Marina militare, tra il 1972 e il 1978, fu esposto ad “elevate concentrazioni di polveri e fibre di amianto”, spiega Ezio Bonanni, avvocato e presidente dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona). Carollo è morto nel 2019, a 63 anni, “per un mesotelioma pleurico causato dall’amianto respirato sulle navi della Marina, ma anche nelle postazioni a terra” prosegue l’Ona.

Il ministero è ora tenuto a versare una somma complessiva di 950mila euro, divisi tra la vedova Rita Randino e i tre figli Giuseppe, Angelo e Giovanni Luca. La stessa Marina militare ha riconosciuto il nesso tra l’esposizione all’amianto a bordo delle proprie navi e il mesotelioma pleurico – tumore che origina dalla pleura, la membrana sottile che riveste i polmoni – “anche se la patologia si è manifestata a distanza di 40 anni, essendo normale un periodo di latenza così lungo”.

Non si tratta del primo caso di patologie tumorali riscontrate tra coloro che hanno prestato servizio militare: l‘ultima condanna è dello scorso marzo 2023, quando la sezione Lavoro della Corte di appello di Milano ha condannato il dicastero della Difesa al pagamento di 500mila euro e al riconoscimento dello status di “vittima del dovere” nei confronti dell’aviere missilistico Fabio Fabretti, che prestò servizio nell’Aeronautica Militare tra il marzo 1965 e l’aprile 1966. L’auspicio lanciato da Bonanni “è che si portino a termine le bonifiche e si risarciscano le vittime come più volte richiesto dall’Ona”,

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