È arrivata in Aula alla Camera, tra le proteste dentro e fuori l’emiciclo, la proposta di legge per rendere la maternità surrogata un “reato universale“. Davanti a un’Aula semivuota, la relatrice Carolina Varchi di Fratelli d’Italia ha spiegato che l’obiettivo è quello di “estendere la punibilità della condotta” già reato in Italia.

La legge oggi già punisce con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con la multa da 600.000 euro a un milione di euro “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”. E ora, con la proposta di legge, viene aggiunto un periodo che prevede che, anche se i fatti sono commessi all’estero, il cittadino italiano sia comunque punito secondo la legge italiana.

Un’aggiunta fortemente criticata sia dentro che fuori dall’Aula, appunto. Mentre in mattinata l’Associazione Coscioni, insieme ad altre associazioni, è scesa in piazza per protestare contro la proposta, definendola “inapplicabile”, a Montecitorio è stato in primis Riccardo Magi a portare la voce di chi è contrario alla nuova norma. Il segretario di +Europa si è presentato in Aula esponendo, insieme al compagno di partito Benedetto della Vedova, un cartello con scritto “Genitori, non criminali“, ed ha posto l’accento su cosa questo comporterebbe per i bambini già nati.

“Si dice che non c’è alcuna volontà di colpire i figli, invece state dicendo a questi bambini, che sono già nati o che potrebbero nascere, che sono figli di un crimine universale. È il massimo che si può fare in termini di stigma“, ha spiegato. “Si può essere così sicuri di definirsi tutori della dignità della donna se non ci si chiede dove sia il rispetto della volontà della donna? Si dà per scontato che non ci possa essere una donna che abbia la volontà di portare avanti una gravidanza per altri e dobbiamo assumerlo come una certezza. Ai tempi del dibattito sull’interruzione di gravidanza si diceva lo stesso: c’era chi sosteneva che non era possibile, che dipendeva certamente da condizioni economiche o sociali, se vi era una donna che volesse interrompere la gravidanza. Siamo sempre allo stesso punto: c’è qualcuno che può ergersi a tutore dalla volontà della donna senza nemmeno ascoltarla?”, ha continuato, sottolineando la propria contrarietà al provvedimento, e anzi, rilanciando con una proposta sulla gestazione per altri solidale.

Nonostante il voto in commissione contro gli emendamenti di Magi, anche il Pd in Aula ha attaccato la maggioranza. Alessandro Zan ha sottolineato che è stato dimenticato che “la gravidanza per altri etica, altruistica e solidale” esiste ed è “normata in molti Paesi europei”. Zan si è quindi posto una domanda: perché, se la gravidanza per altri è già vietata è stata proposta questa legge? Secondo il deputato “è un’arma di distrazione di massa”, che toglie l’attenzione dai problemi reali, come il caro bollette o la precarietà.

Della stessa idea anche Chiara Appendino. La deputata del Movimento 5 stelle, ex sindaca di Torino, ha prima ricordato le storie dei figli di coppie omogenitoriali riconosciute durante il suo mandato nel capoluogo piemontese, evidenziando quindi il problema della mancata trascrizione all’anagrafe dei bambini nati da coppie gay, poi, in merito alla nuova proposta, ha sottolineato: “È un obbrobrio giuridico che non sta in piedi”. “Avete bisogno di sventolare una bandiera ideologica per nascondere il fatto che state tradendo il vostro elettorato – ha specificato parlando alla maggioranza – Leggi bandiera che però non solo sono inutili ma anche dannose. E qui il danno va proprio sui bambini. Forse non l’avete capito”.

Tanti gli interventi dal Pd al Movimento 5 stelle che hanno sottolineato “l’ipocrisia” dell’esecutivo che, solo pochi giorni fa, ha incontrato tra salamelecchi e sorrisi Elon Musk, anche lui genitore di un figlio nato con la gestazione per altri, senza però “criminalizzarlo”. Su di lui, ha evidenziato Appendino, “si possono chiudere entrambi gli occhi”. “Per voi esistono famiglie di serie a e di serie b, fareste meglio a ritirare questa proposta di legge”, ha concluso la deputata pentastellata.

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