Prezzi in discesa ma molte novità in arrivo per quanto riguarda le bollette di luce e gas. Sta per scadere il divieto di modifiche unilaterali per i contratti a prezzo bloccato stipulati nel mercato libero che il governo aveva prorogato dal 30 aprile al 30 giugno 2023. Dunque, tra pochi giorni le società potranno rivedere le tariffe con il rischio che cerchino ora di recuperare quanto perso in questi mesi di blocco. Intanto il ministero dell’Ambiente ha pubblicato, dopo mesi di rinvii e consultazioni, il decreto che stabilisce criteri e modalità per il passaggio al mercato libero dell’elettricità dei clienti domestici non vulnerabili: il regime di tutela terminerà il prossimo 10 gennaio. Le modalità per la fine della tutela nel settore gas, che riguarda 6,5 milioni di famiglie, erano già state stabilite a marzo scorso essendo un percorso meno complesso per come è strutturato il mercato.

Il rischio di aumenti a valle del blocco appare in realtà limitato visto che oggi siamo in una situazione di mercato piuttosto fortunata. Secondo l’ultimo monitoraggio dell’ultimo mese del mercato retail dell’energia fatto dall’Indice Selectra per Staffetta Quotidiana, “le offerte di energia elettrica e gas a prezzo fisso sul mercato libero sono ancora in calo, in un contesto di prezzi all’ingrosso in flessione, anche quelli a termine che un mese fa sembravano dare segni di risalita”. Rispetto all’aggiornamento del 4 maggio, la rilevazione dell’Indice del 5 giugno segna per l’elettricità -8,1% (-1,9 centesimi circa da 23,19 a 21,31 centesimi di euro per kWh) e per il gas -9,4% da 0,964 a 0,873 €/mc. In entrambi i casi le tariffe rimangono comunque decisamente sopra la tutela.

Inoltre, spiegano da SOStariffe.it e Segugio.it a Ilfattoquotidiano.it, a differenza della scorsa estate in questo momento non c’è più l’esigenza così pressante per i fornitori di adottare modifiche unilaterali per i contratti di luce e gas. “La maggior parte delle tariffe attivate tra il 2022 e la prima metà del 2023 sono ormai infatti indicizzate e seguono l’andamento del mercato all’ingrosso, garantendo ai fornitori di non dover affrontare il rischio di vendere l’energia ad un prezzo più basso di quanto viene acquistata”. Inoltre la stragrande maggioranza delle offerte a prezzo bloccato attivate prima della crisi energetica (prima di giugno 2021) ha già esaurito il suo periodo di prezzo bloccato (la quasi totalità delle offerte a prezzo bloccato disponibili nel 2021 garantiva condizioni fisse per 12-24 mesi).

Tuttavia – tornando al monitoraggio dell’Indice Selectra – proprio ora si registra una inversione di tendenza, con “un progressivo ritorno degli operatori alle offerte a prezzo fisso, quasi sparite nello scorso anno di crisi dei prezzi: se all’inizio proponeva prezzi bloccati solo un 13% dei fornitori monitorati, ora a proporle è il 65% contro il 58% di inizio maggio e il 31% di inizio marzo”. Dunque, anche se il mercato suggerisce che con la fine del blocco delle modifiche unilaterale non dovrebbero esserci contraccolpi sulle tariffe di luce e gas per le famiglie, non bisogna abbassare la guardia.

Tant’è che Altroconsumo, contattata dal fattoquotidiano.it, segnala che quasi tutte le compagnie stanno inviando comunicazioni di aumento ai clienti a partire dal 1° luglio. “In molti casi si tratta di offerte poco convenienti anche tra le tariffe della società. Inoltre, occorre sottolineare che facendo dei confronti sul mercato è possibile trovare offerte migliori”, dice l’associazione. Se dovesse arrivare una comunicazione dal proprio fornitore che propone tariffe più alte, si possono cercare nuove offerte ed eventualmente cambiare. Il “Portale Offerte luce e gas” dell’Autorità per l’Energia offre informazioni sul passaggio ad un altro fornitore e la possibilità di comparare i prezzi tra tutte le offerte sul mercato. Sul portale si possono confrontare anche le offerte sul mercato libero rispetto a quello del Servizio di maggior tutela.

Strumento particolarmente importante in vista della fine del mercato in tutela dell’energia elettrica e gas per i clienti domestici, fissata al 10 gennaio 2024. Il provvedimento del Mase che riguarda l’elettricità coinvolge circa 9,5 milioni di famiglie. Come già successo per i condomini e le microimprese, il passaggio dalla tutela al libero avverrà in modo graduale. Per coloro che non scegliessero subito una fornitura in regime di libera concorrenza, scatterà comunque una fase transitoria: i clienti saranno riforniti nell’ambito del Servizio a Tutele Graduali (STG) da un venditore selezionato tramite procedure d’asta per aree territoriali secondo condizioni fissate da ARERA, ma senza che si verifichino interruzioni della fornitura o cambi di contatore. Inoltre, non saranno applicati costi al passaggio.

Il regime provvisorio terminerà il 1° aprile 2027. Dopo questa data, agli utenti domestici che non avranno ancora scelto un fornitore nel Mercato Libero sarà assegnato d’ufficio lo stesso fornitore di energia che ha erogato il servizio durante il regime transitorio, che applicherà la sua offerta di mercato libero più conveniente. Sempre dal 1° aprile 2027 anche i clienti vulnerabili (con età superiore ai 75 anni, in condizioni economicamente svantaggiate, in gravi condizioni di salute, le cui utenze sono localizzate in isole minori non interconnesse o in strutture abitative di emergenza) saranno costretti a passare al libero.

Articolo Precedente

Produzione industriale a picco in aprile: -7,2% anno su anno. Istat: “È la caduta più ampia dal luglio 2020 con la pandemia”

next
Articolo Successivo

Inflazione, in Germania a maggio +6,1% e in Spagna +3,2%. In Italia resta a +7,6%

next