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“Abbiamo registrato tutto con una telecamera nascosta”: colpo di scena durante il processo per l’aggressione all’inviato e al cameraman de Le Iene

C’è una piccola ma decisiva svolta nel processo che vede l’inviato e il cameraman de Le Iene parte civile

di F. Q.

Li hanno menati e loro hanno registrato tutto. C’è una piccola ma decisiva svolta nel processo che vede l’inviato e il cameraman de Le Iene parte civile. “Ci siamo presentati per fare delle domande e invece di avere delle risposte abbiamo ricevuto solo botte”, ha dichiarato Michele Cordaro, l’inviato de Le Iene che assieme al cameraman Enrico Maria Didoni hanno sostenuto di essere stati malmenati, con tanto di videocamera distrutta, da Claudio Zanatta, gestore dell’ex trattoria Bazzichet di Giavera del Montello (Treviso) e il figlio Mauro.

La deposizione, come riporta il Gazzettino, “ha portato all’aggravamento delle accuse nei confronti di padre e figlio: il pubblico ministero Massimo De Bortoli ha infatti modificato il capo d’imputazione contestando agli Zanatta anche il reato di rapina aggravata. Didoni, infine, sotto giuramento, ha dichiarato di aver registrato tutta l’aggressione con una telecamera nascosta sotto i vestiti. Il legale degli inviati de Le Iene chiederà nel corso della prossima udienza che le immagini registrate da Didoni vengano proiettate in aula. La querelle finita in tribunale iniziò il 9 maggio del 2019 quando i due de Le Iene si erano presentati nella trattoria di Giavera per raccogliere la versione del proprietario del locale su presunte inadempienze contrattuali legate ad eventi particolari come le degustazioni di vini.

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