“Un’opera attesa da molti anni, fondamentale per assicurare agli studenti un’accoglienza di alta qualità. E siamo già pronti per realizzare il secondo lotto dell’opera”. Così il 30 maggio scorso il pluri-indagato presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, commentava soddisfatto l’inaugurazione in pompa magna (oltre 30mila euro il costo della cerimonia) del Lotto 1 del nuovo Campus universitario di viale La Plaia a Cagliari.

Il presidente condannato – A costruire il complesso da 220 posti letto, grazie a un appalto da 29.021.178 euro vinto nel lontano 2013, l’Impresa Costruzioni. Raffaello Pellegrini. Non un’azienda qualsiasi, la Pellegrini, ma un gigante dell’edilizia guidato dall’attuale presidente di Confindustria Sardegna (già presidente di Confindustria Sardegna Meridionale e di Ance Sardegna), Maurizio de Pascale. Una carica, quella al vertice degli industriali isolani, che l’ingegnere ricopre dal 2019 nonostante molti all’interno di Confindustria ne abbiano chiesto la sospensione, perché a suo carico risulta una condanna passata in giudicato per omicidio colposo di un operaio ricevuta nel 2015 (e confermata dalla Cassazione nel 2021).

Le inchieste su De Pascale – Inoltre ad aprile scorso ha ricevuto anche un avviso di conclusione delle indagini dalla procura di Cagliari: l’inchiesta riguarda mezza giunta regionale (Solinas compreso) e i vertici di Confindustria e ipotizza a vario titolo i reati di corruzione, abuso d’ufficio, induzione indebita. I pm accusano De Pascale, il segretario generale di Confindustria Sardegna, Marco Santoru, il presidente e il vice-presidente della Commissione Cave di Confindustria Sardegna, rispettivamente Emilio Fiorelli e Barbara Porru, di aver tentato di pilotare la nomina del direttore del Servizio Attività estrattive di Regione Sardegna. A queste cariche De Pascale somma pure la poltrona presidente della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, principale azionista dell’aeroporto di Cagliari. Lo scalo che il fondo di investimento F2I sta tentando di rilevare in accordo proprio con De Pascale, nonostante la forte contrarietà di Regione Sardegna e il parere sfavorevole Enac. Un affare da circa 400 milioni di euro.

I rapporti con l’Ersu – Nonostante i tanti impegni istituzionali De Pascale non trascura la sua società. Tanto che con la Pellegrini, si è già candidato a costruire anche il secondo lotto del campus di via Plaia (un affidamento da oltre 30 milioni di euro), che a differenza del primo lotto, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Cagliari (Ersu) ha deciso di edificare ricorrendo al project financing.

Il progetto e lo studio legale – Il 1° luglio 2021, infatti, la Pellegrini ha presentato a Ersu una formale proposta di finanza di progetto che l’ente ha subito fatto propria, dando il via al lungo iter di “contrattazione” con l’azienda previsto dalla legge. Ma, date le “intrinseche complessità di tipo legale oltre che di natura economica e finanziaria” insite nei contratti di project financing, il 28 luglio 2021 (27 giorni dopo la proposta di De Pascale) l’Ente ha deciso di affidare allo Studio Legale Piselli&Partners di Roma una consulenza “giuridica ed economico-finanziaria relativamente alla valutazione della proposta di finanza di progetto”, affinché supportasse l’ente nella contrattazione con Pellegrini. Valore dell’affidamento – dato senza gara – 36.478 euro comprensivo degli oneri di legge (Iva, Cassa forense e ritenuta d’acconto).

Il consulente dell’Ersu è l’avvocato di De Pascale –Lo studio Piselli e Pellegrini in Sardegna non è proprio sconosciuto. Lo studio legale romano infatti da anni annovera proprio la società di De Pascale tra i propri assistiti, come dimostrano alcune sentenze del 2018, scoperte dal fattoquotidiano.it. In pratica il consulente legale scelto senza gara da Ersu per trattare con Pellegrini è l’avvocato della stessa Pellegrini. Raggiunto dal Fatto, l’ex commissario straordinario Ersu di Cagliari (l’ente è stato senza Cda per anni, visto che il consiglio regionale non ne nominava i membri) Michele Camoglio non è stato in grado di ricostruire l’iter della nomina di Piselli, riferendo che la scelta dello studio era antecedente alla sua nomina. L’avvocato Piselli, invece, non ha voluto o potuto rispondere alle domande del Fatto perché o impegnato in riunione, oppure già in vacanza, come spiegato dalla sua Segreteria. Né l’ex commissario, né lo studio legale sono stati inoltre in grado di dire se nel contratto di affidamento sottoscritto con Ersu fosse presente una clausola riguardante un possibile conflitto di interessi.

L’affare da 30 milioni – In ogni caso, dopo mesi di riunioni e confronti, Pellegrini e Piselli-Ersu hanno trovato l’accordo sul contenuto del project, che prevede: in cambio della progettazione e costruzione di altri due edifici (A2+B) destinati a residenza (ulteriori 440 posti letto, che si aggiungono ai 220 del Lotto 1), di una mensa e una di palestra, nonché della successiva gestione dell’intero campus (mensa e palestra comprese) per 29 anni, Pellegrini riceverà da Ersu 3.197.000 euro annui (aggiornabili secondo l’inflazione). Pellegrini “avrà inoltre in esclusiva: complessivi 483 posti letto (240 edificio A1 – lotto 1 e 243 edifici A2+B) con possibilità di utilizzo dei restanti 197 posti letto, per i quali l’Ente avrà un diritto di prelazione; se non utilizzati da ERSU, tali 197 posti letto verranno destinati alla locazione sul mercato libero”. Infine “il Concessionario (cioè Pellegrini, ndr), nella sua attività di gestione, potrà ottenere ricavi dai servizi a tariffa, a rischio di mercato pari a regime a circa 2.769.000 euro annui (aggiornati all’inflazione prevista nel PEF), tra cui Fitti extra, Extra ristorazione, Bar e Lavanderia”. Ora questo accordo sarà messo a bando da Ersu. Chiunque potrà partecipare, sfidando Pellegrini, ma per vincere l’appalto, il concorrente dovrà fare la medesima proposta, ma a costi inferiori. Qualora eguagliasse l’offerta, infatti, la società del presidente di Confindustria risulterebbe comunque vincitrice, perché avrà (anche) una prelazione.

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