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Parata del 2 giugno, ecco perché il saluto “Decima” col braccio teso non è un tributo ai fascisti della ‘X MAS’

Parata del 2 giugno, ecco perché il saluto “Decima” col braccio teso non è un tributo ai fascisti della ‘X MAS’
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Il braccio teso, l’urlo “Decima”. Poi le polemiche. La parata del 2 giugno per la Festa della Repubblica ha scatenato polemiche per quello che alcuni osservatori hanno ritenuto essere un saluto fascista dei militari italiani, in onore alla famigerata Flottiglia X MAS della Repubblica Sociale, di fronte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alle alte cariche dello Stato presenti. Quello al quale si è assistito nel corso della parata, però, non è la celebrazione dell’unità nota per il collaborazionismo con le truppe naziste e per i crimini di guerra commessi, ma di una pratica che si ripete regolarmente durante questo tipo di manifestazioni.

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video di Agenzia Vista

L’episodio ‘incriminato’ è quello del saluto delle truppe al grido di “Decima”. Una scelta che alcuni osservatori hanno interpretato come un tentativo di celebrare la X MAS di fronte al nuovo governo di destra. Ma non si tratta di una ‘dedica’ pensata ad hoc, bensì di una consuetudine che si è ripetuta nel corso anche dei precedenti esecutivi e che non ha alcun richiamo nostalgico. Come spiega David Puente su Open in un articolo di fact checking, questo saluto viene infatti utilizzato dalle Forze Armate da sempre, persino dai componenti della Croce Rossa.

Gli incursori del Comsubin non sono la X MAS
Nel corso delle polemiche nate successivamente alla parata c’è anche chi ha sostenuto che a fare il “saluto fascista” fosse proprio l’unità collaborazionista. Un errore storico, dato che la X Flottiglia Mas fedele alla Repubblica Sociale Italiana è scomparsa nel 1945, con la definitiva liberazione dell’Italia dal fascismo. A fare il contestato saluto è invece stato il reparto speciale del Gruppo Operativo Incursori (GOI) del Raggruppamento Teseo Tesei, meglio conosciuti come Comsubin. A spiegarlo è stata la stessa Marina Militare in un tweet.

Secondo Puente, l’equivoco è nato da una lettura superficiale della pagina dedicata al raggruppamento sul sito della Marina e in cui si legge: “Il Raggruppamento è intitolato alla memoria del Maggiore del Genio Navale Teseo Tesei, nativo dell’Isola d’Elba, ideatore del Siluro a Lenta Corsa, il ‘maiale‘. Il Maggiore G.N. Teseo Tesei e il Maggiore G.N. Elios Toschi, in seno al I° Gruppo Sommergibili, nel 1935 riprendendo e sviluppando l’idea della ‘mignatta’ di Paolucci e Rossetti (I^ Guerra Mondiale) costituirono l’embrione dei mezzi d’assalto della Marina ed idearono il Siluro a Lenta Corsa meglio conosciuto come ‘maiale’. Nel 1938 presso il I° Gruppo Sommergibili si costituì il Comando dei Mezzi d’Assalto assumendo quale nome di copertura 1^ Flottiglia MAS. Nel 1940 il Comandante Moccagatta riorganizzò il Comando dei Mezzi d’Assalto che assunse il nome di X^ Flottiglia MAS. Nell’ambito della X^ Flottiglia MAS venne creata la Scuola Sommozzatori, presso il porticciolo di San Leopoldo dell’Accademia Navale di Livorno”. Ma la X Flottiglia MAS del Regno d’Italia (poi “Mariassalto”) a cui ci si riferisce nel testo e la X Flottiglia MAS della Repubblica Sociale Italiana (RSI) non sono la stessa cosa: la prima risultava attiva dal 1939 al 1943, mentre la seconda dal 1943 al 1945.

L’urlo “Decima”
Anche il richiamo urlato dal GOI non deve essere considerato un tributo alla X Mas fascista. Viene infatti pronunciato da anni dal Raggruppamento e, secondo quanto spiegato da fonti militari, “non c’entra con la ‘X Mas’ della Repubblica Sociale, ma è la Decima della Marina Militare del Regno che ha operato fino al 1943 e che è il precursore degli incursori di Marina”.

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