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Quando la buona pubblicità dà lezioni al marketing: ecco una campagna che mi piace

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Dopo tante banalità da social ecco una campagna classica, intelligente e utile. L’agenzia Dexa, con la direzione creativa di Enrico Bonomini, una delle glorie del copywriting italiano, lancia in questi giorni una “Campagna per la liberazione dal 9,99”.

Intelligente e utile, perché con la recessione causata dal Covid e dalla guerra, oltre al dissesto economico italiano pregresso, giocare con i prezzi come continuano a fare spensieratamente tante aziende, dalle compagnie telefoniche ai produttori di beni di largo consumo, è semplicemente immorale.

Qualcuno in rete ha già obiettato che se dopo questa azione le marche accetteranno di tornare a una politica di prezzi più trasparente, arrotonderanno inevitabilmente i prezzi verso l’alto e chi ne farà le spese saranno come al solito i consumatori.

“Sarebbe bello se la pubblicità se la prendesse anche con comunicazioni tipo Soltanto 29.90! e poi, scritto in piccolo, Per questo mese. Poi, 34.99. È come fidanzarsi con la Bardot e dopo un mese ti ritrovi Tina Pica”. È l’opinione di Irene Gentile, direttore creativo e Compasso D’Oro per il design. E tuttavia, questa azione era necessaria.

Quella dei prezzi diminuiti di niente è una vecchia, vecchissima tattica, che non appartiene nemmeno al marketing. Fa parte dei trucchetti preferiti dai cosiddetti “venditori di tappeti” e da chi fondamentalmente non ha mai creduto nella buona comunicazione, avendo il mito della persuasione.

Se questa campagna fosse stata firmata da un’associazione per la difesa dei consumatori avrebbe invitato direttamente al boicottaggio delle marche che adottano ancora questi mezzucci. Ma è firmata da un’agenzia di comunicazione tra le più promettenti nello scenario attuale. E si limita garbatamente a ricordare che esiste un’etica anche nel marketing.

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