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“Frezza cucina de coccio”, Claudio Amendola apre un nuovo ristorante: “I turni sono giusti. La fatica fa paura e i giovani non vogliono più farla”

Claudio Amendola inaugura il suo nuovo locale a Roma e parla delle difficoltà di reperire il personale

di F. Q.

Non è mai tardi per realizzare i propri sogni e Claudio Amendola questo, lo sa. E all’età di 60 anni dalle telecamere del set passa ai fornelli della cucina. Con alle spalle già due locali (il primo aperto nel 1990 e il secondo, l’osteria del Parco a Valmontone, nel 2010), adesso ha aperto Frezza cucina de coccio. Con un look essenziale, la protagonista del suo nuovo ristorante è la cucina tipica romana di Davide Cianetti (chef di un altro ristorante rinomato, il Numa): bruschette, supplì, poi la pasta, dall’Amatriciana alla Gricia fino alla Puttanesca senza dimenticare la pizza “scrocchiarella”, la coda alla vaccinara e il baccalà alla romana.

Ma con l’apertura dell’osteria si riaccende anche la polemica che Alessandro Borghese e altre celebrità della cucina hanno più volte rilanciato in merito alle difficoltà di reperire personale. E in merito a questo argomento l’attore, in un’intervista del Gambero Rosso, dice la sua: “Il lavoro è fatica, oggi i giovani non vogliono più fare i lavori che facevamo noi“. Amendola spiega: “Oggi si ambisce a lavori moderni, da tastiera, o si pensa che si possa guadagnare senza lavorare. La fatica fa paura“. E alle obiezioni sui turni infiniti e gli stipendi da fame replica: “I turni sono quelli dovuti…se stai in un ristorante che funziona in quelle ore il lavoro è duro. Sudore e fatica”.

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