“Non sono casi isolati“. Basta un video, che mette in fila uno dopo l’altro tutti gli episodi subiti in questa stagione, per smontare uno dei più triti e ritriti luoghi comuni utilizzati da chi vuole minimizzare il razzismo nel calcio. Le immagini agghiaccianti sono state pubblicate da Vinicius Jr. a tre giorni di distanza dai fatti di Valencia che hanno fatto esplodere in Spagna il caso degli insulti razzisti negli stadi. Il coro “scimmia, scimmia” è stato cantato a più riprese al Mestalla ai danni dell’attaccante brasiliano del Real Madrid. A nulla è servita la sospensione del match per 10 minuti. Ma, come avevano già sottolineato lo stesso Vinicius e il suo allenatore Carlo Ancelotti, l’episodio di Valencia è solo l’ultimo di una lunga serie.

“Minacce di morte, pupazzo impiccato, tante urla criminali… Tutto registrato”, scrive l’attaccante su Instagram. “Ma il discorso cade sempre in ‘casi isolati’, ‘un fan’. No, non sono casi isolati. Sono episodi continui diffusi in varie città della Spagna (e persino in un programma televisivo)”, prosegue Vinicius. “Le prove sono nel video – sottolinea – Ora chiedo: quanti di questi razzisti hanno avuto nomi e foto esposti su siti web? Rispondo per facilitare: zero”. Il brasiliano chiede di risolvere il problema: “Cosa manca per punire queste persone? E punire sportivamente i club? Perché gli sponsor non fanno pagare la Liga? Le televisioni non si preoccupano di trasmettere questa barbarie ogni fine settimana?”. Il suo post si chiude in maniere inequivocabile: “Non è calcio, è disumano”.

Articolo Precedente

Balotelli fu accusato di un finto stupro: l’avvocato condannato a 2 anni e 3 mesi di carcere

next
Articolo Successivo

Vinicius, la Liga toglie la squalifica al calciatore. Bufera in Spagna

next