Un test per la maggioranza di governo, ma anche per l’opposizione chiamata a comprendere, a 8 mesi dal voto, qual è l’umore nella pancia del Paese. La tornata di elezioni, anche se esclude le grandi amministrazioni, chiamata alle urne 6,3 milioni di elettori (4,5 oggi e domani) in 790 comuni (oggi 595), tra cui un capoluogo di regione e 17 capoluoghi di provincia. Alle urne vanno i cittadini di Ancona, Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Terni, Latina, Teramo e Brindisi. Si vota dalle 7 alle 23 di domenica e lunedì dalle 7 alle 15. L’eventuale turno di ballottaggio si terrà il 28 e 29 maggio. Il turno delle amministrative della primavera 2023 si completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d’Aosta (un comune) e Trentino Alto Adige (tre comuni) e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 comuni) e Sardegna (39 comuni) e coinvolgerà altri 5 capoluoghi di provincia.

Sette dei capoluoghi al voto tra oggi e domani sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta, che ci riprova ancora. Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno è andato ai seggi rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo) mentre la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fratelli d’Italia esprime un suo candidato diverso (Marco Guidi) da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche che ripropongono Francesco Persiani, sfiduciato lo scorso 1 marzo.

Ad Ancona – il sindaco uscente è Valeria Mancinelli (Pd) – il centrosinistra si spacca e si sfidano Ida Simonella (centrosinistra), il Movimento 5 stelle con Enrico Sparapani e Daniele Silvetti (centrodestra). Dopo il test vincente di Udine, sarà la prima vera prova elettorale per la segretaria dem Elly Schlein, che ha trascorso buona parte della campagna elettorale in Toscana, dove il centrosinistra spera di riprendersi proprio Massa, oltre a Siena e Pisa. “C’è la speranza che questa tornata ci permetta di vincere in Comuni dove cinque anni fa non è andata così. Noi ci crediamo. Speriamo di vincere in tutti i Comuni dove si va al voto. Abbiamo costruito coalizioni ampie e articolate, siamo in grado di farlo e siamo qui per farlo”, ha detto più volte Schlein. A Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti. A Teramo invece dem e pentastellati sostengono il sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, sfidato da Carlo Antonetti per il centrodestra. A Brescia l’attuale vicensidaca Laura Castelletti (centrosinistra) sfidata dal candidato del centrodestra Fabio Rolfi, da Alessandro Lucà (M5s, Pci e Unione Popolare) e Alessandro Maccabelli de La Maddalena per Brescia.

A Brindisi né il centrodestra né il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, ecologista, è appoggiato dalla sola lista Brindisi Bene Comune-Alleanza Verdi Sinistra. Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina. Curiosità ad Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato – per il centrosinistra – dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni).

Nel fronte del centrodestra Giorgia Meloni e FdI puntano a mantenere una posizione di forza ben definita nella coalizione, per continuare a dirigere le danze nel governo, in particolare sulla partita delle riforme istituzionali. Alle Regionali di febbraio, in Lombardia e Lazio, e poi ad aprile in Friuli Venezia Giulia, Lega e Forza Italia hanno evitato di essere cannibalizzati dal partito della premier. E ora sperano di crescere. La Lega di Matteo Salvini è in cerca di un rimbalzo positivo, soprattutto nei feudi storici, come Brescia, Sondrio e Treviso, anche per difendere il percorso dell’autonomia. Silvio Berlusconi, da oltre un mese in ospedale, si è speso con due videomessaggi negli ultimi giorni, per cercare di spingere gli azzurri, dichiaratamente a caccia dei voti dei moderati del Pd.

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