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Eurovision 2023, in mutande e con finti missili sul palco contro la guerra in Ucraina: così i croati Let3. Ecco i dieci Paesi finalisti

I 10 Paesi promossi dal televoto (l'Italia poteva votare solo ieri sera) per il Grand Final di sabato 13 maggio sono: Croazia, Moldavia, Svizzera, Finlandia, Repubblica Ceca, Israele, Portogallo, Svezia, Serbia e Norvegia. Dopo l'esibizione di ieri di Käärijä per la Finlandia (applaudito in platea e in sala stampa), la favorita Loreen della Svezia inizia a tremare

di Andrea Conti

Ieri sera si è alzato il sipario sulla prima delle due Semifinali di Eurovision Song Contest 2023 (il prossimo appuntamento è per giovedì 11 maggio su Rai2, in prima serata) e già dalla toccante introduzione si è deciso di mandare un messaggio chiaro all’Ucraina. Il Paese, infatti, avrebbe dovuto ospitare l’evento dopo la vittoria della Kalush Orchestra con “Stefania”, ma a causa della guerra ha ceduto il passo al Paese secondo classificato, il Regno Unito, rappresentato lo scorso anno da Sam Ryder. E tra i primi quindici Paesi che si sono esibiti non sono mancati messaggi chiari contro la guerra in Ucraina.

Ad aprire la rassegna una delle favorite alla vittoria, Alessandra Mele (di Cisano sul Neva- Savona) per la Norvegia con un lungo mantello nero e quattro ballerine sulle note ultrapop di “Queen of Kings”. Poi i divertenti The Busker per Malta con “Dance Our Own Party” e una performance come fosse un game con citazioni Anni 80, Michael Jackson compreso. Scintillanti. Anni 90 per Sudden Lights della Lettonia in “Aijā”, la scossetta della serata è arrivata con Mimicat del Portogallo e la sua “Ai Coração”. Glitterati d’oro con la mano sinistra del vocalist dei Wild Youth dall’Irlanda a fare le ondine, “We Are One” è brano lieve che però non lascia il segno.

Ci ha pensato la band Let 3 della Croazia con “Mama ŠČ!” a lanciare un j’accuse alla Russia di Putin, sul palco sono apparsi in mutande e accompagnati da alcuni (finti) missili sul palco. I musicisti sono stati multati nel 2006 per aver fatto un concerto completamente nudi. Poi è stata la volta di Remo Forrer della Svizzera con “Watergun”, un brano che racconta di un ragazzo che quando era piccolo giocava con le pistole ad acqua ed ora combatte con le armi. Viso perfetto per il cinema, ottima presenza scenica, electro-pop a tinte dark. Una esibizione interessante con una voce particolare e riconoscibile quella di Luke Black per la Serbia in “Samo Mi Se Spava”. Anche questo brano è contro le guerre e la mancanza di umanità.

Non sono mancati i messaggi dedicati ai rapporti umani come la super pop Noa Kirel per Israele in “Unicorn” (Israele), un invito ad essere sinceri con sé stessi e ad avere il coraggio di distinguersi. Bella la performance sul palco. A 14 anni è stata al centro delle polemiche per il video e testo di “Killer” “troppo provocanti per una adolescente”. L’amore è presente con Pasha Parfeni della Moldavia che è tornato con “Soarele şi Luna” (Moldavia), canzone scritta con la moglie Yliana Scutaru per raccontare l’amore con la sua futura sposa. È alla terza partecipazione (2009-2012-2023) a Eurovision. Applausi calorosissimi per la favorita alla vittoria per la Svezia, Loreen (attivista per i diritti umani e cantante) che ha mostrato carattere e personalità con la sua “Tattoo”. Ha voglia di vincere, si vede. Poi i gemelli TuralTuranX per l’Azerbaijan in “Tell Me More”. Stilosissimi, in bianco e nero, Anni 60 nello stile. Ma il duo è apparso po’ moscetto sul palco, tra l’altro con un brano che sembra aver attinto a piene mani da “Kiss Me” dei Sixpence None The Richer. Poi sono apparse le sei Vesna per la Repubblica Ceca tutte in rosa e coda lunga nera, per lanciare un appello con “My Sister’s Crown” all’unità tra persone che non si stimano. Il duo dei Paesi Bassi Mia Nicolai & Dion Cooper (belle le loro voci) con “Burning Lights” danno l’addio al passato per concentrarsi sul futuro con speranza. A chiudere la performance surreale tutta elettronica di Käärijä per la Finlandia in “Cha Cha Cha”, applauditissimo sia in platea che in sala stampa.

I 10 Paesi promossi dal televoto (l’Italia poteva votare solo ieri sera) per il Grand Final di sabato 13 maggio sono: Croazia, Moldavia, Svizzera, Finlandia, Repubblica Ceca, Israele, Portogallo, Svezia, Serbia e Norvegia. Marco Mengoni – presente assieme ai colleghi di Francia (La Zarra) e Germania (Lord Of The Lost) – ha presentato una breve clip della sua performance di “Due Vite”, davvero intensa e potente. Chissà se sabato riuscirà a battere la concorrenza sul campo. Ai posteri l’ardua sentenza.

(Foto credit Corinne Cumming/Ebu)

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