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La comica infuriata con Lol – Chi ride è fuori: “Rifiuto di partecipare, mi sentirei in imbarazzo a prendere 200 mila euro per una giornata di lavoro”. L’attacco ad Amazon di Blanche Gardin

"Non voglio che da qui a dieci anni nessuno vada più al cinema e che tutti guardino le serie tv dal divano, mentre ci facciamo portare degli hamburger da immigrati clandestini che pedalano sotto la pioggia", il duro attacco della comica francese

di F. Q.

Lei si chiama Blanche Gardin ed è una comica, attrice francese molto amata. Amazon Prime l’avrebbe voluta nel cast della terza edizione di Lol – Chi ride e Fuori Francia, ma Gardin ha detto no e il motivo lo ha spiegato su Facebook: “Caro, carissimo Signor Bezos, mi rincresce dover rifiutare il vostro invito a partecipare alla prossima stagione del gioco “Lol – Chi ride è fuori” diffuso sulla vostra piattaforma Amazon. Capisco che si gira tutto in una sola giornata di riprese. Solamente che, proprio quel giorno, ho il dentista”. Poi l’affondo: “Mi sentirei in imbarazzo (…) ad essere pagata 200.000 euro per una giornata di lavoro anche se dovessi perdere al vostro gioco, quando l’associazione benefica scelta da me guadagnerebbe 50.000 euro, vale a dire 4 volte di meno, e soltanto se vincessi”. Un post che apre la via a diverse domande anche sull’edizione italiana. Gardin continua: “Sì, mi dà fastidio ricevere per 8 ore di lavoro questa somma esorbitante da un’azienda che: non paga le sue tasse in Francia e beneficia anche di un miliardo di euro di crediti d’imposta, quando fattura 50 miliardi di euro di affari; emette 55,8 milioni di tonnellate di gas serra all’anno (l’equivalente delle emissioni dell’intero Portogallo) solamente con i suoi data center, per non parlare delle migliaia di camion, di aerei; utilizza la manodopera dei campi di lavoro forzato uiguri; distrugge le imprese del piccolo commercio e tutta la vita sociale collegata”.

E ancora, un attacco al “sistema Amazon”: “I posti di lavoro che crea distruggendo le altre imprese sono lavori estenuanti in magazzini disumanizzati, dove i dipendenti vengono trattati come dei robot (…). Tutto questo per cosa? Perché io possa ordinare dei pannolini dal mio divano mentre mi gratto le palle. Sì, mi dà fastidio. D’altra parte, tanto come attrice quanto come sceneggiatrice di film, accarezzo il sogno un po’ folle che i miei futuri progetti possano uscire in una sala cinematografica. Sono ben cosciente che il livello di dissonanza cognitiva è molto elevato nella nostra epoca, ma converrete che pubblicizzare la vostra piattaforma (perché è di questo che si tratta, credo) equivarrebbe a darmi una zappa sui piedi. Non voglio che da qui a dieci anni nessuno vada più al cinema e che tutti guardino le serie tv dal divano, mentre ci facciamo portare degli hamburger da immigrati clandestini che pedalano sotto la pioggia”.

Riceviamo a pubblichiamo la seguente dichiarazione da parte di Amazon:
Il post di Blanche Gardin contiene diverse imprecisioni e inesattezze riguardo ad Amazon. Da oltre due decenni lavoriamo per guadagnarci la fiducia dei nostri clienti in Francia creando un impatto nella comunità del Paese, fornendo un buon servizio e offrendo un’ampia selezione a prezzi bassi, anche quando il costo della vita è aumentato. Stiamo contribuendo in modo significativo nella lotta al cambiamento climatico attraverso il Climate Pledge, l’impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040. Sosteniamo la crescita di oltre 13.000 piccole imprese francesi che vendono su Amazon e che hanno creato oltre 35.000 posti di lavoro. Paghiamo la nostra adeguata quota di tasse, che nel 2021 ammontava a 1 miliardo di euro, e offriamo un luogo di lavoro moderno e sicuro ai nostri 20.000 dipendenti in Francia, con salari competitivi e ottimi benefit. Siamo lieti di invitare chiunque a partecipare a un tour in uno dei nostri siti”.

Articolo aggiornato il 9/05/2023

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