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La spada, l’epistola, il globo d’oro e l’unzione: i simboli e i riti della liturgia di incoronazione di re Carlo III

Tra i cambiamenti voluti da re Carlo III, la lettura dell’Epistola affidata al Primo Ministro Rishi Sunak invece che a un vescovo

di F. Q.

Snella sì, ma sempre legata alla tradizione e agli elementi più simbolici della monarchia. “Chiamati a servire” è il tema chiave scelto per la cerimonia che si terrà oggi, 6 maggio, durante la quale Carlo verrà incoronato e prometterà di essere “venuto non per essere servito ma per servire”. Tra i cambiamenti voluti da re Carlo III, la lettura dell’Epistola affidata al Primo Ministro Rishi Sunak invece che a un vescovo, mentre la Spada di Stato offerta al sovrano è stata sostituita dalla Spada Gioiello per “resistere al male e difendere il bene”. Altra novità nella benedizione finale, durante la quale sfileranno i rappresentanti di tutte le fedi (ebrei, indù, sikh, musulmani e buddisti). Del resto, quella inglese è tra le società più multietniche al mondo e Carlo vuole fare del dialogo uno dei punti di forza del suo regno.

COSA SUCCEDE – La cerimonia di incoronazione di re Carlo III e della regina consorte Camilla si tiene oggi, 6 maggio, alle 11 ora locale, le 12 in Italia, all’abbazia di Westminster. Qui la coppia reale arriverà con la cosiddetta ‘King’s Procession’ da Buckingham Palace, un percorso di circa 7 chilometri al via alle 10.30 locali, le 11.30 in Italia, a bordo della carrozza Diamond Jubilee State Coach, un mezzo che è stato modernizzato con dettagli come aria condizionata e finestrini elettrici. La durata prevista della cerimonia è di un’ora circa, rispetto alle 3 della regina Elisabetta II.

LA CARROZZA – La Diamond Jubilee State Coach, 3 tonnellate di peso, è stata costruita nel 2012 in Australia in occasione dei 60 anni di regno della regina Elisabetta II ed è stata ammodernata. La scelta costituisce una rottura rispetto alla tradizione, che sarebbe stata quella di utilizzare la Gold State Coach, più antica e meno comoda. In un altro segno di rottura con la tradizione, è atteso che Carlo indossi un’uniforme militare anziché i tradizionali calzoni e calze di seta indossati dai re prima di lui.

LA CERIMONIA – Per diventare re non è necessario che un monarca venga incoronato, infatti Carlo è automaticamente diventato re al momento della morte di Elisabetta II. Ma la cerimonia religiosa simbolica dell’incoronazione formalizza il ruolo del monarca come capo della Chiesa d’Inghilterra e segna il trasferimento di titoli e poteri. Le fasi previste della cerimonia sono: riconoscimento, giuramento, unzione, investitura, intronizzazione e omaggio. Carlo sarà seduto sulla cosiddetta ‘sedia dell’incoronazionè, o ‘sedia di Edoardò: è accanto a questa sedia settecentesca che viene presentato dall’arcivescovo di Canterbury ai fedeli riuniti nell’abbazia; i presenti gridano ‘God Save the King’ e le trombe risuonano. Successivamente il sovrano giura di sostenere la legge e la Chiesa d’Inghilterra. Segue l’unzione: il re si toglie la veste cerimoniale e si siede sulla sedia dell’incoronazione, sulla quale viene tenuto un drappo dorato per nascondere il re alla vista; l’arcivescovo di Canterbury unge le mani, il petto e la testa del re con un olio sacro preparato secondo una ricetta segreta, noto per contenere ambra grigia, fiori d’arancio, rose, gelsomino e cannella. L’olio usato per Carlo non conterrà ingredienti di origine animale, precisa la Bbc. A quel punto scatta l’investitura vera e propria: al sovrano vengono consegnati alcuni oggetti, tra cui il globo reale, che rappresenta l’autorità religiosa e morale, lo scettro, che rappresenta il potere, e lo scettro del sovrano, un’asta d’oro sormontata da una colomba smaltata di bianco, simbolo di giustizia e misericordia; poi l’arcivescovo pone la corona di Sant’Edoardo sul capo del re. L’intronizzazione avviene quando il re lascia la sedia dell’incoronazione e si avvicina al trono; i pari si inginocchiano davanti al monarca per rendergli omaggio.

LE CORONE Carlo reggerà lo scettro del sovrano, un’asta d’oro con ametista, diamanti, rubini e smeraldi, che rappresenta il controllo sulla nazione. Avrà anche la sfera del sovrano, un globo d’oro con una croce in cima. Per quanto riguarda le corone, quella di Sant’Edoardo con cui il re verrà incoronato è di oro massiccio e risale al XVII secolo; è molto pesante e viene usata soltanto nel momento dell’incoronazione. La morte della regina, sottolinea la Bbc, ha riacceso il dibattito su come alcune gemme reali siano state ottenute dall’impero britannico: gran parte della controversia riguarda i diamanti trovati in altre due corone. Una è la Corona di Stato imperiale, che il re indosserà verso la fine della cerimonia di incoronazione e anche quando apparirà sul balcone di Buckingham Palace: questa corona contiene il diamante Cullinan II, talvolta chiamato Seconda Stella d’Africa, fu donato a Edoardo VII il giorno del suo 66esimo compleanno dal governo del Transvaal, un’ex colonia della corona britannica, nell’attuale Sudafrica. L’altra pietra controversa è il Koh-i-Noor, che fa parte della corona d’incoronazione della Regina Madre: si tratta di uno dei diamanti tagliati più grandi al mondo, di cui India, Pakistan, Afghanistan e Iran hanno fatto richiesta; Buckingham Palace ha confermato che il Koh-i-Noor non sarà presente nell’incoronazione. La regina consorte sarà invece incoronata con la Corona della Regina Maria, che è stata portata fuori dalla Torre di Londra per essere ridimensionata in vista della cerimonia.

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