Cresce più delle attese la Cina “riaperta” dopo la fine delle politiche Covid zero. Nel primo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo è salito del 4,5%, a fronte del previsto 4% e in accelerazione rispetto al + 2,9% dell’ultimo trimestre del 2022. Il rialzo è riconducibile ad un aumento dei consumi (+ 5,8% rispetto allo stesso trimestre del 2022) e ad un rialzo della produzione industriale. Andamento che è confermato anche dai dati diffusi oggi dall’Ufficio nazionale di statistica relativi a consumo e attività manifatturiera del solo mese di marzo. Le vendite al dettaglio sono cresciute del 10,6% mentre la produzione industriale ha chiuso il mese con un + 3,9% ai massimi da ottobre. Persistono viceversa le difficoltà del settore immobiliare (-5,8%).

Gli economisti rimangono ancora divisi sul fatto che il governo debba lanciare più stimoli per stimolare la crescita, ma se i consumi dovessero restare sui valori di marzo le autorità potrebbero evitare ulteriori interventi. La scorsa settimana, i dati sull’interscambio di marzo hanno mostrato che le esportazioni cinesi sono aumentate inaspettatamente a marzo (+14,8%), per la prima volta in sei mesi: alcuni analisti hanno avvertito che il rialzo potrebbe essere dovuto al completamento degli ordini inevasi a causa del Covid. Per l’anno in corso, il governo centrale ha annunciato a marzo un target di “circa il 5%”. Nelle sue ultime previsioni il Fondo monetario internazionale stima un Pil cinese in salita quest’anno del 5,2% e del 4,5% nel 2023.

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