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“A 13 anni ho aperto il mio profilo su Onlyfans, voglio guadagnare anche io tanti soldi”. Scatta l’allarme dopo la testimonianza choc, il Moige: “Servono più controlli”

Il caso, raccontato da Qn, avviene in Inghilterra e non è una fantasia. L’adolescente fa le sue ammissioni davanti a un’assistente sociale nell’ambito di un’inchiesta di Scotland Yard

di Simona Griggio

Ci sarebbero anche i teenager, che per registrarsi rubano i documenti al nonno o alla nonna, su OnlyFans. La piattaforma di contenuti a pagamento anche ‘adult only’ su cui sono sbarcate tutte le categorie professionali possibili di adulti consenzienti, dalla docente all’infermiere al tronista, ora torna alla cronaca per un episodio sconcertante. C’è una ragazzina che ammette di aver venduto filmati a luci rosse su Onlyfans da ultra minorenne: “Ho aperto il mio profilo quando avevo 13 anni. Ci sono coetanee che hanno migliaia di follower e si portano a casa belle somme. Voglio solo essere come loro”. Onlyfans è la piattaforma che permette di vedere a pagamento i contenuti proposti dai cosiddetti “creator”, uno per volta oppure con un abbonamento. Spesso si tratta di video ad alto contenuto erotico quando non esplicitamente pornografici. Altre volte solo di immagini sensuali. Il caso, raccontato da Qn, avviene in Inghilterra e non è una fantasia. L’adolescente fa le sue ammissioni davanti a un’assistente sociale nell’ambito di un’inchiesta di Scotland Yard. Anche se l’episodio (non l’unico, lo vedremo) avviene fuori dai nostri confini, dimostra come sia possibile ingannare la piattaforma al momento dell’iscrizione. Bisognerebbe, è ovvio, essere maggiorenni. Ma esistono diverse tecniche per aggirare questo limite.

È questo uno degli episodi che ha innescato la dura reazione di Moige, il Movimento italiano genitori: “È una piattaforma dal comportamento eticamente irresponsabile, che non ha messo in essere un’adeguata verifica della maggiore età – commenta il direttore generale Antonio Affinita”. Che insiste: “Quando si trattano argomenti di questo tipo, che possono influire negativamente sulla crescita emotiva e relazionale dei minori, i sistemi di verifica dell’età devono essere rigidi, e la piattaforma dovrebbe prestare massima attenzione a queste cose. Non possiamo permettere che i nostri figli abbiano accesso così liberamente a contenuti di questo tipo”.

Non è l’unico caso che il Moige denuncia. Perché da alcuni giorni tiene banco su TikTok un’altra vicenda. Parte dall’ammissione di un’altra star di OnlyFans, Michelle Comi, che ha raccontato questo episodio: “Dovevo scegliere tra i miei abbonati un ragazzo con cui registrare un video. Dopo varie selezioni ho scelto e l’ho incontrato. È andato tutto bene, abbiamo girato il video, ma non gli avevo ancora fatto firmare le carte dei documenti. È saltato fuori il suo anno di nascita, il 2005”. Un minorenne. Michelle rivela poi che quel filmato è stato cancellato e spiega: “È stata colpa mia, avrei dovuto fargli firmare tutto prima, ma essendo la prima volta che lo faccio sono andata un po’ sulla fiducia”. Realtà? Fantasia? In realtà Michelle è nota per attirare l’attenzione su di sé attraverso clip su TikTok nelle quali racconta storie sempre dal sapore piccante.

L’inciampo del minorenne ha però scatenato il popolo di TikTok. In un nuovo video Michelle ribatte: “Mi stanno mandando tutti articoli di giornale in cui si racconta che cos’è successo con il ragazzo con cui dovevo girare… Io non capisco perché fate tanto gli scandalizzati per quel che è successo, io quando ero al liceo e avevo 15, 16 anni uscivo con ragazzi di 25”. E assicura: “Comunque quando ho scoperto la sua età io quel filmato l’ho cancellato”. La tempesta, però, si è ormai scatenata. Al di là di questi episodi, inchieste in tutto il mondo hanno comunque rivelato che è facile dribblare i filtri anti minorenni per poter accedere a piattaforme come OnlyFans. Due giornalisti della Bbc, Noe Titheradge e Rianna Croxford, spiegano: “Abbiamo scoperto che una ragazza di 17 anni del Sud-est dell’Inghilterra è riuscita a vendere dei filmati in cui si masturbava e giocava con sex toys”. La polizia di Hertfordshire ha denunciato il caso di una ragazzina di 14 anni che ha utilizzato il passaporto e le coordinate bancarie della nonna per aprire un account e vendere foto a luci rosse.

Su OnlyFans per aprire un profilo bisogna inviare foto molto ben definite, senza riflessi e ombre, del proprio documento e ripetere l’operazione con il documento ben visibile associato al proprio volto, catturato in quell’istante. Ci si chiede come sia possibile associare il viso di un teen ager al documento della nonna di over 50. Magari si può aprire un profilo con la complicità di amici maggiorenni somiglianti? Rimane un mistero. Certo è che la denuncia di Moige pone l’accento su aspetti di urgente valutazione e soluzione. Che sia vero oppure no che anche un minorenne possa furbescamente aggirare i regolamenti e le diverse procedure di verifica per aprirsi un profilo sulla piattaforma, l’attrazione che genera OnlyFans sui giovanissimi, con le sue promesse di guadagni mirabolanti in cambio di contenuti virtuali erotici, è potentissima.

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