Chiudete gli occhi per qualche istante e provate a pensare all’ultima auto che vi ha colpito a livello di stile, escludendo le supercar. Se non vi viene in mente nulla non preoccupatevi, perché la colpa non è vostra ma dell’industria che da qualche anno sforna prodotti sempre più omologati e banali, tendenzialmente a forma di suv. Per questo la Ioniq 6 è una boccata di aria fresca e peraltro amplia la gamma elettrica Hyundai che già con la Ioniq 5 aveva compiuto un altro esercizio di stile, benché con una filosofia estetica completamente diversa. In effetti, guardando le due Ioniq vicine non sembrano nemmeno appartenere allo stesso brand, ma è proprio questa la volontà dell’azienda coreana: andare alla ricerca di stili (e clienti) diversi senza per forza mantenere un family feeling. Così la Ioniq 6 sembra un po’ una Porsche 911 e un po’ una sportiva giapponese anni Novanta, anche se in realtà è ispirata al concetto di Streamliner degli anni Trenta e a un caccia britannico della Seconda Guerra Mondiale, il Supermarine Spitfire.

Ma questo design originale non deriva solo da una certa attenzione per l’estetica, ma anche da una ricerca aerodinamica molto accurata. Con i suoi 4,85 metri di lunghezza la Ioniq 6 raggiunge un Cx di 0,21, che è il secondo più basso nella produzione mondiale. Solo la Mercedes EQS fa meglio con 0,20, ma è quasi mezzo metro più lunga e soprattutto costa più del doppio. Il rovescio della medaglia di questa silhouette è che penalizza leggermente tanto il bagagliaio quanto l’abitabilità posteriore: il primo ha una capienza di soli 401 litri con un accesso al vano stretto poiché non c’è il portellone, la seconda non è deficitaria in termini di spazio per le gambe ma di altezza per la testa. Parlando invece di tecnica, la Ioniq 6 usa la stessa piattaforma (nativa elettrica) e-gmp già vista sulla Ioniq 5 e sulla Kia EV6. Le prestazioni sono a livello della migliore concorrenza: si può scegliere tra la configurazione con uno o due motori, a cui corrisponde la trazione posteriore o integrale.

Poi ci sono due taglie di batteria – 53,3 o 77,4 kWh – che tollerano una potenza massima di ricarica è di 11 kW in corrente alternata e di 350 kW in corrente continua, grazie all’architettura da 800 Volt. Con una colonnina da 350 kW del consorzio Ionity, di cui Hyundai fa parte, si recuperano 351 km di autonomia in 15 minuti e si può sfruttare la funzione Plug&Charge: dopo aver collegato l’auto alla presa, la ricarica parte in automatico senza usare alcuna app. Le combinazioni tra powertrain e accumulatori determinano tre livelli di potenza – 151, 228 e 351 CV – e altrettanti di autonomia, che corrisponde a 429, 614 e 583 km. Considerate le dimensioni delle batterie le percorrenze sono ottime e dipendono dal mix tra l’efficienza dei propulsori e l’aerodinamica raffinata, che portano a un consumo medio WLTP compreso tra i 14 e i 16 kWh/100 km a seconda delle versioni e della misura dei cerchi. Durante la nostra prova ci è sembrato veritiero e abbiamo apprezzato la totale silenziosità totale durante la guida: fruscii e vibrazioni non sono previsti, mente i rumori esterni si sentono appena.

Se il silenzio fosse troppo si può attivare e regolare il rumore artificiale, che è una delle tantissime personalizzazioni di cui la Ioniq 6 dispone e che richiedono uno studio del sistema di infotainment. Quest’ultimo è uno dei migliori in circolazione perché ha molte funzioni, ma è anche facile da usare e non crea mai dei lag, nemmeno quando il display da 12,3 pollici viene diviso in tre. La suite di sistemi di assistenza alla guida ha tutto il meglio disponibile sul mercato, anche se può risultare invasiva. E questo è un peccato perché la Ioniq 6 è molto bella da guidare: lo sterzo è molto preciso e l’assetto è perfettamente bilanciato. Le palette dietro il volante consentono di regolare la frenata rigenerativa su quattro livelli, di cui l’ultimo permette di fare a meno del pedale del freno in ogni situazione, emergenze escluse, ma richiede una certa sensibilità nel piede destro. Infine i prezzi: il listino della Hyundai Ioniq 6 parte da 47.500 euro, ma per la versione con le batterie più grandi ce ne vogliono almeno 55.400.