Giugno sarà il mese decisivo per capire il futuro dell’Inter. Il campo dirà a quale esito avrà portato questa strana stagione, che vede i nerazzurri ancora in corsa in Champions League ma a rischio di perdere la futura edizione della stessa Champions. Fuori dal rettangolo verde, invece, potrebbe diventare più chiara la situazione societaria. Steven Zhang e Suning hanno da tempo fissato il prezzo di vendita: 1,2 miliardi di euro. Di possibili acquirenti si parla ormai da oltre un anno, ma nei giorni scorsi è stato un ex presidente nerazzurro, Ernesto Pellegrini, a lasciarsi sfuggire un commento: “Zhang per me è un amico, lui lo sa che dopo di lui può esserci una sorpresa italiana, anche se non sarò io”, ha detto a La Politica nel Pallone su Gr Parlamento. Una “sorpresa italiana” significa ad oggi una cordata di imprenditori, suggestione rievocata più volte dopo la vendita di Massimo Moratti. Le parole di Pellegrini lascerebbero intendere che qualcosa si stia muovendo, proprio adesso che la questione stadio è arrivata a un’impasse.

Ernesto Pellegrini non fa nomi, ma è il giornalista di SportMediaset Marco Barzaghi a elencare quali potrebbe essere gli imprenditori interessati all’Inter. A guidare la cordata sarebbe Claudio Del Vecchio, ex presidente di Brooks Brothers e figlio di Leonardo, il patron di Luxottica morto il 27 giugno 2022. Va ricordato però che già nel 2021 il Sole 24 Ore scrisse che gli advisor proposero proprio alla famiglia Del Vecchio di investire circa 200 milioni di euro nel club nerazzurro. La proposta fu rifiutata, nonostante la nota fede nerazzurra. La finanziaria di famiglia Delfin, scrisse il quotidiano di Confindustria, all’epoca non era interessata a entrare nel mondo del calcio. Ad oggi a ciascuno degli 8 membri della famiglia è andata una quota del 12,5% del capitale della cassaforte Delfin. È difficile quindi ipotizzare che Claudio Del Vecchio possa muoversi da solo, senza l’accordo con i suoi fratelli.

Un altro nome sarebbe quello di Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli che è stata sponsor di maglia dell’Inter dal 1995 al termine della stagione 2020/21. Così come Remo Ruffini, amministratore delegato di Moncler che oggi è a sua volta sponsor dei nerazzurri. Della cordata poi farebbe parte la figlia di Pellegrini, Valentina, sposata con Alessandro Ermolli, a sua volta figlio primogenito di Bruno, storico manager vicino a Silvio Berlusconi. L’ultimo nome citato da Marco Barzaghi è quello di Ernesto Bertarelli. Anche in questo caso, però, si tratta di una voce che circola già almeno dallo scorso autunno, quando il Financial Times scrisse che il gruppo Suning aveva dato mandato a Goldman Sachs e Raine Group di trovare un acquirente. Bertarelli è un miliardario italo-svizzero che ha fatto fortuna grazie alla Serono, l’azienda del farmaco per la fertilità Pergonal. È conosciuto anche per i successi nella vela di Alinghi, il suo team capace di conquistare le edizioni 2003 e 2007 della Coppa America. Bertarelli, secondo l’ultima classifica di Forbes, è il terzo uomo più ricco della Svizzera con un patrimonio di 9,4 miliardi di dollari. Difficile credere che possa entrare nell’Inter tramite una cordata, quando potrebbe agire in solitaria. Dopo le voci dello scorso autunno, però, non è arrivata più nessuna conferma.

Insomma: i tifosi nerazzurri sognano una proprietà modello Bayern Monaco, che ha tre grandi partner – Allianz, Adidas e Audi – e il resto della società in mano all’azionariato popolare. A parte le parole di Pellegrini, però, non arrivano conferme. E nel frattempo, appunto, merita attenzione quel che sta accadendo intorno a San Siro. Il progetto di un nuovo impianto è rimasto in sospeso, mentre il Milan avrebbe improvvisamente virato verso uno stadio solo rossonero nell’area dell’ippodromo La Maura. La famiglia Zhang di un Meazza nerazzurro non saprebbe che farsene, ma ripartire con un altro progetto in un’altra area significherebbe non avere nulla di concreto da presentare a un ipotetico acquirente. Lo scorso 23 marzo il Comune di Milano ha ricevuto una lettera firmata dall’ad Alessandro Antonello, in cui la società nerazzurra ribadiva la volontà di andare avanti con il progetto di un nuovo impianto a San Siro, condiviso con il Milan. Segno che per l’Inter ad oggi questo resta il piano A. E che i cugini rossoneri dovranno presto chiarire la loro posizione. A giugno, appunto, il futuro del Meazza sarà più chiaro.

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