Attualità

Nancy Brilli: “Una mia amica veniva picchiata dal marito, andai a casa sua e ho aggredito quel maledetto. Sono riuscita a portarla via”

di F. Q.

Nancy Brilli “gramigna” (un soprannome che “mi fu affibbiato da una zia, diceva che crescevo come una selvaggia“) e incapace di restare a guardare “di fronte a un’ingiustizia da parte di persone prepotenti”: “Una mia amica veniva picchiata dal marito, ma non diceva niente, subiva zitta e buona. Un giorno sono andata a casa sua molto risoluta e ho aggredito quel maledetto: mi sono beccata uno schiaffo da lui, ma sono riuscita a portare via la mia amica”. Così l’attrice che si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera. Un’infanzia non semplice, con la mamma scomparsa quando Brilli era ancora una bambina: “Io non riuscivo a capire la sua malattia. Rimasi sorpresa un giorno a scuola, dove tutti mi trattavano molto bene, tutti gentilissimi, poi scoprii che mamma era morta quel giorno. Prima della sua scomparsa eravamo una famigliona, poi il vuoto assoluto, non c’era più nessuno a darmi una carezza. Ho vissuto la sua morte come se fosse avvenuta per colpa mia, non l’ho accettata, un blocco totale”. Un lungo percorso con l’ammissione che “solo grazie alla nascita di mio figlio Francesco ho accettato l’idea di avere un futuro: prima di lui, potevo morire in qualunque momento, mi andava bene così… poi, con il suo magnifico arrivo nella mia vita, ho deciso di andare avanti”. Lo spettacolo “Manola“, di Margaret Mazzantini che porta a teatro con Chiara Noschese e la onlus con cui collabora, WeWorld: “Da parecchio tempo mi occupo dei problemi delle donne che subiscono violenza di genere. Diamo loro il coraggio di denunciare, troviamo per loro possibilità lavorative e rifugi sicuri”.

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