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Nuovo capitolo nella storia del principe Bonanno di Linguaglossa e dell’influencer Tanya Yashenco: “Lui non è in grado di gestire il suo patrimonio”

di Simona Griggio

Ricordate la vicenda del principe Giacomo Bonanno di Linguaglossa e della influencer Tanya Yashenco? Quasi una telenovela. Che oggi si arricchisce di un nuova puntata a sorpresa. La procura di Roma ha chiesto l’interdizione del nobiluomo. Non è in grado di gestire il suo patrimonio, dicono i pm. Un passo indietro. L’inchiesta è quella che vede Tanya nel mirino con l’accusa di circonvenzione di incapace. Sostengono i magistrati che negli anni la donna, 36 anni, ha sottratto 875 mila euro a Bonanno di Linguaglossa sfruttando, sono le parole dell’accusa, il suo stato di “deficienza psichica”.

C’è anche la relazione di un esperto ad avvalorare questa ipotesi. Il pm Stefano Pizza ha nominato il professor Fabrizio Iecher e queste sono le sue conclusioni: il principe è affetto da un disturbo della personalità con tratti borderline. Da questo ne è derivata una grave menomazione delle sue capacità di discernimento. A questo punto l’unica soluzione, per il pm, è la nomina di un amministratore di sostegno. Che sia in grado di evitare che il nobile dalle mani bucate possa sperperare tutto fino all’ultimo euro. Il giudice tutelare deciderà nelle prossime settimane, ad aprile.

Quando si conoscono Bonanno di Linguaglossa e la Yashenko? In un locale del centro, nella Capitale, nell’ottobre 2019. Lui la seppellisce di regali, lei lo segue ovunque. Arrivano in dono all’influencer una costosa Mercedes, soggiorni di lusso in giro per il mondo, bonifici e persino un B&B di altissimo livello. Lui le dà anche la carta di credito. In questi mesi arrivano a scambiarsi 110 mila messaggi. Poi il colpo di scena. Tanya lo denuncia per stalking nel marzo 2021. Lui ribatte dicendo che che la donna ha sfruttato la sua debolezza, innescata dal divorzio dalla moglie e ad altre faccende di natura personale, per ottenere soldi e regali. Lo avrebbe soggiogato. Con la sua personalità, la sua avvenenza ma anche usando gli insulti: “Fai schifo”, “pezzente”, “barbone”. Umiliazioni gratuite, che lui ripaga con i regali: “Lunedì mattina vado in banca e pago la macchina, l’affitto pure è pagato, sono mortificato”.

La relazione di uno psicologo confermerà: “L’uomo è caduto in un meccanismo di autosvalutazione indotto dalla donna”. Spiega Bonanno: “Ero instupidito dall’amore, si è approfittata di me per avere regali da migliaia di euro”. Nasce una disputa legale. Le accuse di stalking fatte da lei vengono archiviate. Intanto, però, arriva la richiesta di interdizione. Tanya Yashenko continua a negare di aver approfittato delle condizioni del nobile. Anzi: parla di “una violenta campagna mediatica” nei suoi confronti, tutta mirata a farla apparire come una persona “senza scrupoli e abituata ad una vita agiata e spensierata a carico di uomini facoltosi”.
E proprio oggi Tanya commenta su Facebook l’iniziativa della procura: “Che Dio mi aiuti!”, seguito dall’emoticon delle mani giunte.

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