Domani, lunedì 6 febbraio, iniziano i Mondiali di sci alpino, che si tengono a Meribel e Courchevel, in Francia, fino a domenica 19 febbraio. In programma ci sono 12 giorni di gare per 13 titoli da assegnare. Chi vince l’oro resta campione/campionessa in carica per due anni, fino all’edizione (la numero 48) di Saalbach-Hinterglemm, in Austria, nel 2025 (l’Italia, con la Val Gardena, si è candidata per il 2029 dopo aver ospitato i Mondali due anni fa, a Cortina). I motivi di interesse, per gli appassionati, sono molteplici: da ciò che potrà fare Mikaela Shiffrin, che a 28 anni nemmeno compiuti si sta avviando a superare i successi in Coppa del Mondo di Ingemar Stenmark; dalle aspettative sul contingente femminile italiano, che tra gigante e discesa libera ha collezionato, sin qui, la bellezza di 19 podi; allo spettacolo che saprà regalare lo slalom speciale maschile, dove il livello medio degli atleti è – sportivamente e in senso positivo – pauroso; fino, per chiudere, alle sfide all’ultimo respiro nelle discipline veloci maschili, che tra superg e discesa libera, fino a oggi, hanno visto lo strapotere del norvegese Aleksander Aamodt Kilde, seguito dall’austriaco Vincent Kriechmayr e dallo svizzero (praticamente imbattibile nello slalom gigante, ma questo è un discorso a parte) Marco Odermatt.

Di seguito i nostri pronostici per ciascuna gara in ottica Italia. Per i pronostici, che fungono da “guida” per appassionati e appassionate dello sci alpino, abbiamo adottato la cosiddetta “scala Ambesi”. L’abbiamo “rubata” – chiedendoglielo – al collega Massimiliano Ambesi e funziona così:

***** (cinque stelle) = Qualsiasi risultato diverso dall’oro è una delusione
**** = Se non si conquista una medaglia è una delusione
*** = Si può andare a medaglia ma se non la si ottiene non è una delusione
** = L’obiettivo è classificarsi nelle prime dieci posizioni, ma “se si allineano i pianeti…”
* = L’importante è partecipare = Nessuna possibilità di medaglia

GARE AL MASCHILE – Partiamo dalla squadra maschile, ma solo per semplicità (tradotto: le possibilità di andare a medaglia sono inferiori rispetto alle donne). In questa stagione gli azzurri hanno portato a casa cinque podi (pochissimi, rispetto agli anni passati). Le soddisfazioni sono arrivate soltanto dalle discipline veloci grazie alla “seconda giovinezza” di Mattia Casse, classe 1990, che ha conquistato il primo podio in Coppa del mondo lo scorso dicembre (terzo in discesa libera in Val Gardena), per poi ripetersi a Wengen in discesa libera e a Cortina in superg; al sorprendente secondo posto di Florian Schieder (classe 1995) secondo in discesa libera sulla difficilissima Streif di Kitzbühel (arrivato quando ormai stavano sbaraccando tutti e i primi tre erano già a fare festa); e al secondo posto in superg, a Cortina, di un ritrovato (?) Dominik Paris, il 33enne già vincitore di un oro ai Mondiali di Are (superg) e di una coppetta di specialità (sempre in superg). Per quanto riguarda le discipline tecniche – slalom e speciale – le speranze di medaglia sono ridotte al lumicino. In gigante i nostri, salvo quanto di buono fatto vedere dal giovane Filippo Della Vite, sono distanti dalle prime tre posizioni (spesso anche dalle prime dieci). In slalom possiamo contare, di certo, su un piazzamento del sempre costante Tommaso Sala e, altrettanto certamente, sul ricovero (nostro) per affaticamento cardiaco quando in pista si calerà Alex Vinatzer (uno da prime cinque posizioni, potenzialmente, che però… staremo a vedere). Per concludere, combinata e parallelo: grande punto di domanda. In Coppa del mondo (per fortuna?) non ci sono più. In combinata i nostri sembrano parecchio lontani dai primi (detto che l’incognita vale per ogni Paese); nel parallelo tutto può succedere, ma tradizionalmente non siamo mai stati dei fenomeni. Ecco, dunque i nostri pronostici:

Combinata **
Superg ***
Discesa libera ***
Parallelo maschile **
Gigante *
Slalom **

GARE AL FEMMINILE – Come detto in apertura, le Azzurre, sin qui, hanno collezionato ben 19 podi. A un certo punto della stagione, addirittura, avevamo tre atlete leader di tre specialità differenti (slalom gigante, superg e discesa libera). Gli occhi sono puntati, naturalmente, su Sofia Goggia (1992), praticamente imbattile in discesa libera (salvo errori da parte della bergamasca, che si butta giù sciando sempre al limite). Quest’anno ha vinto la bellezza di quattro gare (a cui ha aggiunto un secondo posto). Incrociamo le dita, speriamo stia bene e che ci faccia saltare sulla sedia solo per esultare. In gran forma è la 32enne Federica Brignone, che peraltro ama Meribel: finora è andata benissimo in superg (una vittoria e un secondo posto) e, naturalmente, in gigante (un secondo posto, un terzo e due quarti posti). Attenzione a lei anche in chiave combinata. Sta vivendo una stagione straordinaria Marta Bassino, classe 1996 (cinque podi in gigante, con una vittoria; e due podi in superg). Lo stesso si può dire per la 32enne Elena Curtoni (una vittoria e un terzo piazzamento in discesa e un secondo posto in superg). Un po’ più in difficoltà, rispetto agli anni scorsi, le più giovani Nicol Delago e Laura Pirovano (ma chissà che proprio ai Mondiali…). Male le Azzurre, invece, in slalom speciale, dove quest’anno, spesso, hanno faticato a qualificarsi per la seconda manche. Per il parallelo, al di là del grande punto di domanda, possiamo contare sulle nostre gigantiste. Ecco i nostri pronostici (qui, per ovvie ragioni, più ambiziosi):

Combinata ****
Superg ****
Discesa libera *****
Parallelo femminile ***
Gigante ****
Slalom *

Infine, il parallelo a squadre miste **

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