Televisione

Un posto al Sole e il caso del bacio gay: “Potevano evitarlo in fascia protetta”. Interviene l’Arcigay, ma ecco come sono andate davvero le cose

Nella puntata del 2 gennaio è successo questo: i due personaggi interpretati da Cosimo Alberti e Peppe Romano si sono scambiati un bacio appassionato su una terrazza di Palazzo Palladini, illuminati dalla luna, un “colpo di scena” che ha aperto una nuova storia nella fiction

di Francesco Canino

“In fascia protetta potevano evitare che si baciassero due uomini”. Bisogna tenere a mente questa frase per capire bene cos’è stato capace di innescare un bacio per fiction, quello tra Sasà e Castrese, due protagonisti di Un posto al sole. La longeva e seguitissima soap di Rai3 ha da sempre avuto una caratteristica che più di tutte la distingue dalle altre serie tv italiane: ha saputo stare al passo con i tempi, raccontare il presente, fare propri e promuove – attraverso le sottotrame e i suoi attori – valori come l’uguaglianza e l’inclusività. Nella puntata del 2 gennaio è successo questo: i due personaggi interpretati da Cosimo Alberti e Peppe Romano si sono scambiati un bacio appassionato su una terrazza di Palazzo Palladini, illuminati dalla luna, un “colpo di scena” che ha aperto una nuova storia nella fiction.

Il tempo di andare in onda e, una manciata di secondi dopo, alcuni utenti sui social hanno commentato indignati il bacio, provocando un “effetto a catena” che per la verità ha riguardato uno sparuto numero di persone. C’è appunto chi ha invocato la tutale dei minori e chi invece ha tirato in ballo la religione: “Vergognatevi che state scatenando l’ira di Dio! Non vi è bastato un virus e le guerre per il mondo?”. Il risultato è che decine di siti hanno subito urlando alla polemica parlando di decine di spettatori scandalizzati e di altrettanti commenti negativi. Per la verità, basta dare un’occhiata alle pagine social della soap o a quanto appare cliccando l’hashtag #unpostoalsole per rendersi conto che non c’è stata alcuna levata di scudi. Qualche sobbalzo di indignazione, ma niente di più. Anche perché gli aficionados della serie avevano già ben chiaro come sarebbe andata a finire tra Sasà e Castrese – il primo è un vigile urbano alla costante ricerca dell’amore ideale, non nuovo a storie (e baci) omosessuali; l’altro è Bufalotto, alter ego scelto per chattare sui social senza svelare, la sua identità – visto il reciproco interesse palesato da diverse puntate. E, a dirla tutta, il bacio tra due protagonisti gay non è nemmeno una clamorosa novità in Un posto al sole, visto che nel 2016 – sempre in prima serata – andò in onda il bacio tra Claudio e Sandro. Le reazioni? Molto simili a quelle avvenute in questi giorni.

Certo, resta una notizia che a distanza di anni ancora ci siano reazioni così accese per un bacio gay quando la tv mostra a tutte le ore scene decisamente molto più forti, volgari o totalmente inadatte ad un pubblico di bambini. “Ci si interroga non senza preoccupazione se la polemica di matrice omofoba sollevata sui social non sia la cartina al tornasole di una mutata temperatura umana e sociale nel Paese, campanello d’allarme di un eventuale clima di crescente intolleranza che potrebbe presto gravare sulla vita e sulla libertà delle persone Lgbt+ in Italia”, ha commentato Antonello Sannino, presidente del Comitato provinciale Arcigay Antinoo di Napoli. “A chi ci critica dicendo che ci sono anche i figli davanti alla televisione a quell’ora, c’è chi risponde — devo dire soprattutto tantissime donne, etero tra l’altro — che forse sarebbe il caso di approfittare dell’occasione per cominciare a spiegare ai figli la realtà, e poi c’è sempre il telecomando per chi voglia smettere di guardare. Insomma, è una grande vittoria per tutti noi, che si faccia “educazione alla diversità” attraverso un prodotto come Un posto al sole”, disse qualche anno fa l’attore Cosimo Alberti, replicando ad altre polemiche di questo tenore. E come dargli torto.

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