Cultura

Concerto di Capodanno 2023 dal teatro La Fenice di Venezia: ecco la scaletta e come seguirlo in diretta tv

Il programma musicale si aprirà con la Quarta Sinfonia in la maggiore op. 90 L’italiana di Felix Mendelssohn Bartholdy, eseguita per la prima volta alla Royal Philharmonic Society di Londra il 13 maggio 1833.

di Simona Griggio

E’ un classico da non perdere, con musica, canto e momenti coreografi ai massimi livelli. Si può vedere comodamente in poltrona dopo le folli nottate di festeggiamenti per il nuovo anno. Il Concerto di Capodanno alla Fenice di Venezia, trasmesso da Rai Cultura in diretta televisiva su Rai1, giunge all’edizione numero venti più luminoso che mai. A dirigere il prestigioso evento augurale nel primo giorno del 2023 sarà Daniel Harding, alla guida dell’orchestra e del coro (quest’ultimo preparato da Alfonso Caiani) del teatro La Fenice. Fra i solisti due talenti d’eccezione, il soprano Federica Lombardi e il tenore Freddie De Tommaso. Il programma musicale sarà come sempre diviso in due parti. La prima esclusivamente orchestrale, con l’esecuzione della Quarta Sinfonia in la maggiore op. 90 L’italiana di Felix Mendelssohn Bartholdy, la seconda dedicata al melodramma. In scena, in questa sezione, una carrellata di arie e passi corali tratti dal repertorio operistico più amato. La conclusione? “Va, pensiero, sull’ali dorate” dal Nabucco, “Padre augusto” dalla Turandot di Giacomo Puccini, il brindisi “Libiam ne’ lieti calici” dalla Traviata di Giuseppe Verdi.

Il programma musicale del Concerto di Capodanno
Il programma musicale si aprirà con la Quarta Sinfonia in la maggiore op. 90 L’italiana di Felix Mendelssohn Bartholdy. Eseguita per la prima volta alla Royal Philharmonic Society di Londra il 13 maggio 1833, l’opera nacque durante il viaggio che il musicista compì in Europa tra il 1829 e il 1831, sull’onda delle emozioni vissute nelle città italiane. La seconda parte della scaletta proporrà una serie di brani amatissimi del repertorio lirico firmati Wolfgang Amadeus Mozart, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Vincenzo Bellini, Georges Bizet, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi. Mozart darà il la, con l’ouverture delle Nozze di Figaro. Dopo il celebre Panorama dalla Bella addormentata di Čajkovskij, seguiranno due pezzi di bravura rispettivamente per il soprano e per il tenore: «Casta diva» dalla Norma di Bellini e una pagina dal repertorio francese, “La fleur que tu m’avais jetée” dalla Carmen di Georges Bizet. Sarà poi la volta del coro «Che del ciel che degli dei» dalla Clemenza di Tito, e un pezzo orchestrale, l’intermezzo dalla Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, che sarà seguito da due arie pucciniane: “Quando m’en vo’” dalla Bohème e “Nessun dorma” dalla Turandot. L’Allegro vivace dall’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini introdurrà il gran finale che sarà, come ormai consuetudine, con tre brani corali di grandissima presa: “Va, pensiero, sull’ali dorate” dal Nabucco di Verdi, «Padre augusto» dalla Turandot di Puccini e l’immancabile brindisi “Libiam ne’ lieti calici” dalla Traviata.

La danza, i ballerini e il coreografo
Nella diretta televisiva di Rai1, la musica del Concerto di Capodanno sarà punteggiata da alcuni momenti danzati interpretati dai ballerini del corpo di ballo del teatro Massimo di Palermo, con la partecipazione straordinaria di Jacopo Tissi, già primo ballerino del Bolshoi di Mosca e ora artista ospite al Teatro alla Scala. La regia è di Fabrizio Guttuso Alaimo, le coreografie sono di Davide Bombana. Nome internazionale che ha firmato già tre edizioni del Concerto di Capodanno di Vienna (chiamato a firmare anche la prossima del 2024), Bombana è stato di recente direttore del ballo del celebre ente palermitano. Il suo linguaggio, di solida formazione classica ma di respiro contemporaneo, gli ha permesso di entrare nel repertorio delle più grandi compagnie europee. Il suo “Romeo e Giulietta”, ispirato alla tragica storia dei due amanti di Sarajevo Bosko e Admira durante la guerra dei Balcani (sarà riproposto il 23 marzo proprio al teatro dell’Opera di Sarajevo) gli è valso il premio Danza&Danza.

Le coreografie del Concerto di Capodanno
La prima coreografia è la sigla d’apertura del Concerto e vede impegnati Jacopo Tissi e i dieci danzatori del teatro Massimo di Palermo. Danzano sulle note del brano del compositore Ermanno Wolf Ferrari I gioielli della Madonna nell’ambientazione della Ca’ d’Oro. Ma il momento clou per la danza è l’assolo creato da Bombana per Jacopo Tissi in memoria di Rudolf Nureyev, a trent’anni dalla sua morte. Un omaggio toccante, sulle note del celebre “Panorama” dalla “Bella Addormentata” di P. J. Ciaikovski, girato a Punta della Dogana. La terza coreografia è l’Intermezzo dalla “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, ballato dalle cinque coppie del teatro Massimo di Palermo. In questo brano l’ambientazione è Palazzo Labia.

Le dirette e differite televisive
La seconda parte del programma sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai1 alle ore 12.20 del giorno di Capodanno e sarà poi riproposta in differita su Rai5 alle ore 18.45. Il concerto, in programma in quattro repliche giovedì 29 dicembre 2022 ore 20, venerdì 30 dicembre alle ore 17, sabato 31 dicembre alle ore 16 e domenica 1 gennaio 2023 alle ore 11.15, sarà trasmesso in diffusione integrale su Rai Radio3 la sera stessa di Capodanno alle ore 22.30 e su Rai5 nel giorno di giovedì grasso, il 16 febbraio alle ore 21.15. L’evento è realizzato in coproduzione con Rai Cultura e in collaborazione con Regione del Veneto, Arte e wdr.

La storia del Concerto di Capodanno
Il 29 gennaio del 1996 un incendio distrugge il teatro La Fenice di Venezia. Otto anni dopo, nel 2004, Anna Elena Averardi, consulente per la cura dell’immagine del teatro veneziano, concepisce l’idea di creare proprio lì, nel teatro ricostruito, un Concerto di Capodanno. L’idea è subito accolta dall’allora direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce. Una scelta ambiziosa. Il Capodanno musicale è infatti da sempre legato all’evento che va in scena a Vienna, ai suoi valzer di Strauss e alla “Marcia di Radetzky”.
Ma la volontà di segnare una rinascita del Teatro veneziano, un punto di ripartenza dalle sue stesse ceneri, è stata vincente. Il teatro che per secoli ha ospitato le più grandi star della musica lirica e del melodramma, oltre a un’orchestra di eccezione, ora è diventato un simbolo di inizio all’insegna dell’arte. E un appuntamento fisso per i telespettatori.

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