Non un calendario dell’avvento ma un casellario minato da scioperi e azioni sindacali che si intensificano da oggi e per tutta la settimana che precede il Natale, massimizzando il caos stagionale. Infermieri, ambulanze, addetti ai controlli aeroportuali, lavoratori delle poste e delle ferrovie, rafforzeranno le loro pressioni su Downing Street in nome di aumenti salariali in quello che in Regno Unito è un inverno di scioperi senza precedenti. Ora o mai più, sembra il motto dei sindacati in questi settori chiave dei servizi pubblici britannici. Così per la seconda volta, oggi in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord tornano in strada 100mila infermieri aderenti al sindacato della Rcn (Royal College of Nurses) con lo slogan ‘gli applausi (che la nazione rivolgeva loro durante la pandemia) non ci pagano le bollette’.

A seguire mercoledì 21, e a raffica il 28 dicembre, il picchetto che più preoccupa il governo britannico e l’intera nazione ovvero quello di paramedici e personale delle ambulanze. Piuttosto che sedersi al tavolo dei negoziati sull’incremento dei salari, nei giorni scorsi il governo britannico ha cercato di prepararsi al peggio, costretto ad indire il comitato d’emergenza Cobra (Cabinet Office Briefing Room) per mettere a punto un piano di emergenza che prevede l’intervento di mille militari pronti a mettersi alla guida delle ambulanze, accompagnati da altrettanti volontari a bordo. L’intervento dell’esercito potrebbe essere dispiegato anche all’interno degli aeroporti principali dell’isola, inclusi gli scali londinesi di Gatwick e Heathrow, per rimpiazzare il personale della Border Force ai controlli di sicurezza nei giorni tra il 23 e il 26 dicembre, tra i più caotici dell’anno.

Ma come rimarcano i sindacati, quantomeno nel settore sanitario gli scioperi si sarebbero potuti evitare se solo il governo Sunak avesse accolto invece l’ultimatum lanciato da Sharon Graham, segretario generale del potente sindacato Unite: cinque giorni per tornare al tavolo di trattativa sui salari. Invece niente. Oggi il Ministro della Salute Steve Barclays incontrerà i tre sindacati che sostengono lo sciopero delle ambulanze in un meeting di emergenza in cui però sul tavolo non ci sarà nessuna trattativa ma si cercherà piuttosto di discutere la copertura del servizio che le ambulanze e i servizi del 999 (118 italiano) potranno garantire per parare gli effetti di un’azione sindacale che pone seri rischi di vita o di morte per i pazienti britannici e che, minacciano i sindacati, potrebbe durare per i prossimi sei mesi.

All’inizio dell’anno i salari del personale sanitario erano stati oggetto di una revisione da parte di un organo indipendente che aveva raccomandato un incremento del 4%. Ma nel rigido e inconciliabile braccio di ferro tra lavoratori, sindacati e governo sugli aumenti salariali c’è di mezzo l’aumento dei prezzi fuori controllo e una spirale inflazionistica che in questi ultimi mesi ha superato il 10%. Adesso i sindacati degli infermieri chiedono un incremento del 19% per ridare alla paga del personale sanitario un reale potere d’acquisto.

“Aumentare i salari del 19% in questo momento di carovita non è ragionevole, abbiamo invece le raccomandazioni scaturite da un processo interno condotto dall’organo indipendente (NHS Pay Review Body) che noi abbiamo accettato in pieno”, sostiene il Ministro della Sanità Steve Barclays, applicando la politica netta e intransigente del primo ministro Rishi Sunak: “In questo momento la cosa più importante è ridurre l’inflazione e per questo è importante avere un approccio responsabile ai salari”, ha detto alla BBC il premier britannico che ha sollecitato i sindacati a riconsiderare la necessità di scioperare specialmente durante il periodo natalizio in un momento di massimo impatto per la vita dei cittadini.

Considerate le specifiche competenze in ballo, poco efficace si sta rivelando la mossa del governo che lo scorso luglio ha promulgato in tutta fretta una nuova legge che di fatto consente il ricorso ad agenzie interinali per sostituire il personale in sciopero. “Alla luce dell’azione militante dei sindacati che minacciano di portare servizi pubblici vitali alla paralisi ci siamo mossi con velocità per abolire le opprimenti ‘restrizioni stile anni Settanta’”, aveva annunciato l’ex cancelliere Kwasi Kwarteng, prima del crollo del governo Truss. Ora sul nuovo inquilino di Downing Street pesa l’arma a doppio taglio del consenso popolare visto che dai sondaggi il 50% dei britannici sostengono il picchetto degli infermieri fuori dagli ospedali, un dato che per ora sta giocando a favore dei sindacati e che potrebbe esercitare ulteriori pressioni su Sunak nei prossimi giorni, ora che la disputa tra governo e sindacati si sta trasformando da crisi a punto morto.

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