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Uccisione Shireen Abu Akleh, Usa contrari alla richiesta di al-Jazeera di un’indagine da parte della Corte Penale de L’Aia

A dare notizia della posizione di Washington è stato il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, in un briefing con la stampa spiegando che da tempo gli Stati Uniti ritengono che la Corte penale internazionale "non abbia la competenza di indagare" nelle questioni palestinesi anche perché Israele non ne fa parte e non ne riconosce pertanto la giurisdizione
Uccisione Shireen Abu Akleh, Usa contrari alla richiesta di al-Jazeera di un’indagine da parte della Corte Penale de L’Aia
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L’Fbi ha avviato da quasi un mese un’indagine per stabilire le responsabilità sull’uccisione della giornalista di al-Jazeera Shireen Abu Akleh mentre stava seguendo un’operazione delle forze israeliane in Cisgiordania, ma gli Stati Uniti, principale e storico alleato di Tel Aviv, hanno deciso di opporsi alla richiesta del media panarabo di chiedere alla Corte Penale dell’Aja di inquisire Israele e il suo esercito, accusati di aver fatto fuoco sulla reporter palestinese con cittadinanza americana.

A dare notizia della posizione di Washington è stato il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, in un briefing con la stampa spiegando che da tempo gli Stati Uniti ritengono che la Corte penale internazionale “non abbia la competenza di indagare” nelle questioni palestinesi, anche perché Israele non ne fa parte e non ne riconosce pertanto la giurisdizione. La richiesta di al-Jazeera era arrivata dopo la raccolta di nuove prove che, a suo dire, attribuiscono ancora più chiare responsabilità ai militari dello Stato ebraico accusati di sparato direttamente verso la giornalista: “La tesi che Shireen – ha detto il network – sia stata uccisa per sbaglio in uno scambio di colpi è completamente infondata“. Al-Jazeera ha precisato che le prove si basano su nuove testimonianze di persone sul posto, sull’esame di video ed evidenze forensi. Un’indagine che integra quella già svolta mesi fa dalla Cnn che, avvalendosi dell’aiuto di esperti di balistica, arrivò alla conclusione che il proiettile che uccise la donna non poteva che essere stato sparato da un cecchino israeliano e che quest’ultimo mirò proprio alla figura della reporter.

Le circostanze della sua uccisione sono talmente controverse che anche il Federal Bureau of Investigation americano ha deciso di svolgere accertamenti su quanto accaduto. Una decisione che il ministro della Difesa Benny Gantz bollò come “un errore”: “Ho inviato un messaggio ai rappresentanti Usa – ha dichiarato – Non collaboreremo con un’indagine esterna. L’esercito ha condotto un’inchiesta professionale e indipendente che è stata presentata ai responsabili degli Stati Uniti con i quali sono stati condivisi i dettagli del caso”.

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