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Milano, una petizione per la cittadinanza onoraria a Gratteri: l’iniziativa di Wikimafia

L'attribuzione dell'onorificenza al procuratore di Catanzaro - dopo quella analoga concessa nel 2016 a Di Matteo - "non solo uniformerebbe la città di Milano ai tanti comuni dell’hinterland milanese che vi hanno già provveduto, ma sarebbe un chiaro segnale alle organizzazioni mafiose presenti in città", affermano i volontari dell'associazione. La petizione si può firmare sul sito di WikiMafia
Milano, una petizione per la cittadinanza onoraria a Gratteri: l’iniziativa di Wikimafia
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Una petizione perché il Comune di Milano conceda la cittadinanza onoraria a Nicola Gratteri. L’iniziativa è di Wikimafia, associazione fondata da giovani studiosi e attivisti per diffondere conoscenza libera e gratuita sul fenomeno mafioso. L’attuale procuratore di Catanzaro, ricordano in un comunicato, “vive sotto scorta dal 1989, più di 33 anni, conduce una vita blindata, subisce quotidianamente attacchi da certa stampa per le sue inchieste, ciononostante gira l’Italia per diffondere cultura della legalità. La sua bocciatura come procuratore nazionale antimafia“, scrivono, “l’abbiamo ritenuta un’occasione mancata. Una bocciatura che per altro ha contribuito a isolarlo ulteriormente agli occhi delle ‘ndrine calabresi”.

Per questo, spiegano, è “importante che il Consiglio Comunale di Milano proceda senza indugi alla concessione della cittadinanza onoraria anche al dott. Nicola Gratteri”, dopo che nel 2016 la attribuì a Nino Di Matteo accogliendo un’altra petizione di Wikimafia. L’onorificenza a Gratteri, affermano i ragazzi di Wikimafia, “non solo uniformerebbe la città di Milano ai tanti comuni dell’hinterland milanese che vi hanno già provveduto, ma sarebbe un chiaro segnale alle organizzazioni mafiose presenti in città”. La petizione si può firmare sul sito di WikiMafia a questo indirizzo: www.wikimafia.it/gratteri-milano. Le firme, una volta raggiunto un numero considerevole, saranno inviate alla Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi e al Presidente della Commissione antimafia Rosario Pantaleo.

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