Gli Stati Uniti intendono rafforzare i rapporti con le Filippine ed allontanarle dalle mire di Pechino. Questo è il messaggio più significativo emerso dall’incontro a Manila tra la vice presidente americana Kamala Harris ed il Capo di Stato filippino Ferdinand Marcos Junior. I due hanno discusso dei 21 nuovi progetti, alcuni dei quali consisteranno nella costruzione di siti militari, che Washington intende finanziare nelle Filippine e che sono parte dell’Accordo di Cooperazione Rafforzata. L’Accordo, che consente a Washington di sfruttare queste installazioni per l’addestramento dell’esercito filippino e per motivi di sicurezza, non è l’unico legame tra le parti. Le Filippine e gli Stati Uniti hanno stipulato, nel 1951, un trattato di mutua difesa che impone a ciascuna parte di difendere l’altra qualora venga attaccata da un altro Stato.

Le relazioni tra Manila e Washington hanno attraversato una fase difficile durante i sei anni della presidenza di Rodrigo Duterte. L’ex Capo di Stato, eletto nel 2016, aveva minacciato di interrompere i rapporti con gli Stati Uniti, di espellerne le Forze Armate dal territorio nazionale e di abrogate il patto di difesa con gli Stati Uniti per coltivare legami più stretti con Cina e Russia. Duterte, nel corso del suo mandato, si era recato cinque volte in visita in Cina e due volte in Russia ma aveva promesso di non mettere mai piede negli Stati Uniti, che avevano espresso critiche nei confronti della sua violenta campagna anti-droga. Organizzazioni non governative come Human Rights Watch hanno riferito che l’operazione pluriennale ha provocato la morte di almeno 12mila persone, 2555 delle quali uccise in maniera extra giudiziale dalle forze di sicurezza.

Ferdinand Marcos Jr, eletto con il 58 per cento dei voti alle consultazioni svoltesi il 9 maggio 2022, ha deciso di gettare le basi di una solida relazione con Washington. Nell’incontro con il Presidente americano Joe Biden, ai margini dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha affermato che “gli Stati Uniti sono considerati partner, amici ed alleati” e che “le Filippine guardano con interesse alla prosecuzione della partnership ed al mantenimento della pace nella regione”. Secondo Rommel Banlaoi, a capo della Philippjne Society for Intelligence and Security Studies, Marcos Junior potrebbe cercare di sfruttare gli Stati Uniti come strumento di pressione nei confronti di Pechino. I rapporti economici tra Cina e Filippine, grazie all’azione di Duterte, sono ottimi ma ci sono punti di frizione sulla libertà di navigazione del Mar delle Filippine e del Mar Cinese meridionale.

Le Filippine hanno fatto sapere che invieranno una nota di protesta alla Cina dopo l’incidente avvenuto nel Mar Cinese Meridionale. Qui una nave della Guardia costiera di Pechino avrebbe usato le maniere forti per sottrarre ad un natante di Manila il rottame di un razzo. A riferirlo è stato il Presidente filippino mentre la Cina, con una nota del Ministero degli Esteri, ha respinto ogni responsabilità e ha affermato di essersi impossessata del relitto al termine di un “negoziato amichevole”. Secondo il Vice Ammiraglio Alberto Carlos, del Comando occidentale della Marina militare di Manila, la Guardia costiera cinese avrebbe “sequestrato forzosamente” il carico tagliando un cavo di traino della nave filippina. Il Mar Cinese Meridionale è un fronte caldo, di cui Pechino rivendica un controllo quasi esclusivo.

Il Professor Francesco Sisci, Associato presso l’Istituto di Studi Europei all’università del Popolo della Cina, consigliere scientifico di Limes e già direttore dell’istituto di cultura italiano a Pechino, al fatto.it spiega che sulla relazione tra Cina e Filippine “sembra si possa andare verso una continuità nei rapporti bilaterali rispetto all’era Duterte” anche se “ci si trova in un momento di transizione che, per sua natura, è delicato e bisognerà vedere come verrà gestito l’episodio della motovedetta”. Sisci ha sottolineato come “Marcos abbia dato un primo segnale molto importante di continuità scegliendo l’ex giornalista della Cnn Jaime FlorCruz come nuovo Ambasciatore in Cina”. “FlorCruz” sottolinea Sisci “ha una profonda conoscenza della Cina ed è ben conscio dell’importanza strategica dei rapporti tra Pechino, Manila e Washington”.

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