Il mondo FQ

Sicurezza nelle scuole, prove di evacuazione solo per la metà degli istituti. “Situazione intollerabile”

Cittadinanzattiva lancia l'allarme: ben oltre la metà delle scuole non è in possesso del certificato di agibilità statica (assente per quasi il 58% degli istituti), né quello di prevenzione incendi (circa il 55%)
Sicurezza nelle scuole, prove di evacuazione solo per la metà degli istituti. “Situazione intollerabile”
Icona dei commenti Commenti

“A scuola non si fanno più, come si dovrebbe, le prove di evacuazione”. A lanciare l’allarme in occasione della ventesima Giornata nazionale della sicurezza negli istituti scolastici, è l’associazione Cittadinanzattiva. A denunciare la situazione non sono solo le storie raccontate dagli studenti ma i numeri: nello scorso anno scolastico (secondo i dati di Cittadinanzattiva), le prove di evacuazione, obbligatorie almeno due volte all’anno, sono state effettuate in poco più della metà delle scuole (56%), non sono state fatte nel 33% o sono state coinvolte solo alcune classi nell’11%. Non solo. Laddove sono state eseguite, hanno riguardato quasi esclusivamente il rischio incendio (99%) e quello sismico (77%), ben poco (5%) il rischio alluvione, nonostante il verificarsi sempre più frequente di fenomeni atmosferici estremi che stanno colpendo il nostro Paese.

Una situazione “preoccupante e intollerabile” per la responsabile scuola dell’associazione, Adriana Bizzarri. Eppure la fotografia sulla sicurezza delle nostre aule non è confortante: su 40.293 edifici scolastici oltre 17 mila (il 42%) sono situati in zona uno e due – ossia a medio ed elevato rischio sismico – e circa sei mila (circa il 15%) in aree a rischio idrogeologico.

Nessuno può sentirsi sicuro a stare in classe. Basti pensare che tra settembre 2021 e agosto 2022 “Cittadinanzattiva” ha contato quarantacinque crolli di soffitti o contro soffitti o altro, di cui sedici nelle regioni del Sud e nelle Isole; diciannove nel Nord; dieci nelle regioni del Centro: episodi che talvolta hanno provocato il ferimento di alcune persone oltre che danni agli ambienti e agli arredi, interruzione della didattica, provocando ingenti disagi agli studenti e alle loro famiglie. Solo da settembre 2022 ad oggi ci sono stati altri diciannove crolli.

Nonostante i ripetuti appelli lanciati da “Cittadinanzattiva” e “Legambiente” ben oltre la metà delle scuole non è in possesso del certificato di agibilità statica (assente per quasi il 58% degli istituti), né quello di prevenzione incendi (circa il 55%). Oltre il 40% è privo del collaudo statico. In particolare il quadro per gli istituti secondari di secondo grado è preoccupante. In merito alla sicurezza dal punto di vista sismico, la situazione delle superiori è grave: soltanto l’1% è stato migliorato o adeguato sismicamente e solo il 9% è stato progettato secondo la normativa antisismica. Così pure dal punto di vista della sicurezza interna: il documento di valutazione rischi ce l’ha solo il 76% delle scuole.

“Occorre non solo accelerare interventi sulla sicurezza e sulla manutenzione delle strutture scolastiche per evitare il ripetersi di crolli ma anche tenere alta l’attenzione su comportamenti e procedure da adottare per sperimentare come fronteggiare i rischi presenti sul nostro fragile territorio”, spiega Adriana Bizzarri.

“Insieme a Save The Children – continua la coordinatrice – ci auguriamo che nella prossima legge di Bilancio siano stanziate risorse economiche adeguate a garantire il supporto psicologico, sociale e educativo alle giovani vittime di eventi emergenziali e alle loro famiglie. Altrettanto importante è garantire il pieno accesso alla giustizia alle vittime di tali eventi, prevedendo che siano ammesse al patrocinio a spese dello Stato anche in deroga ai limiti di reddito previsti.”

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione