“Non è un segnale positivo per la lotta alla mafia. L’obiettivo dovrebbe essere quello di limitare la circolazione del denaro contante che ovviamente alimenta il riciclaggio”. La coordinatrice della Dda di Milano Alessandra Dolci bolla così l’idea di innalzare il tetto al contante avanza dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni su proposta della Lega. “Chi ci guadagna è l’economia sommersa che caratterizza il nostro Paese e che, ahimè, concorre alla voce del Pil – aggiunge la procuratrice che ha partecipato alla presentazione del rapporto sulla presenza mafiosa in Lombardia realizzato da Cross e Polis – e dunque non posso certo dire di trovarmi d’accordo, prendo atto di quella che è stata la priorità di alcuni politici”. In attesa dei provvedimenti del nuovo governo, Dolci sottolinea che le priorità dovrebbero essere altre: “La situazione è oggettivamente complicata a partire dalla carenza degli organici: al tribunale di Milano abbiamo una carenza di 30% del personale amministrativo e del 20% dei pubblici ministeri, è difficile lavorare in queste condizioni”. Queste priorità hanno trovato spazio nelle dichiarazioni programmatiche del nuovo governo? “Io sinceramente non ho colto particolare attenzione ai temi della lotta alla mafia ma attendiamo quali sono i loro orientamenti”.

Articolo Precedente

“Dipartimento amministrazione penitenziaria non ha saputo gestire la diffusione del virus nelle carceri”: la relazione dell’Antimafia

next
Articolo Successivo

Tetto al contante, Dalla Chiesa: “In altri Paesi Ue non esiste? Loro non hanno la mafia in casa, in Italia servono contromisure”

next