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Ultimo aggiornamento: 17:09 del 20 Ottobre 2022

Da Armando Spataro a Laura Morante, fino a Corinne Vella e al Pulitzer MacAskill: i videoappelli per la liberazione di Assange

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Artisti, intellettuali, premi Nobel, premi Pulitzer, magistrati, giuristi. Tutti insieme in una campagna internazionale dal nome “La mia voce per Assange” per difendere il fondatore di WikiLeaks. Dal leggendario regista inglese Ken Loach ai premi Nobel Adolfo Pérez Esquivel e Mairead Maguire, dal giornalista del Guardian e premio Pulitzer, Ewen MacAskill, alla celebre attrice Laura Morante, la cantante Fiorella Mannoia, il procuratore Armando Spataro, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Beppe Giulietti, la responsabile dei rapporti con i media della Fondazione Daphne Caruana Galizia, nonché sorella di Daphne, Corinne Vella. E poi il celebre attore John Malkovich, il conduttore radiofonico americano Randy Credico e il noto avvocato esperto di diritti umani statunitense Steven Donziger.

E’ stato il premio Nobel argentino Adolfo Pérez Esquivel che ha chiesto a gente comune, intellettuali e celebrità di mobilitarsi per salvare Julian Assange, considerando che Esquivel è sopravvissuto alla dittatura argentina solo grazie alla mobilitazione popolare. Sulla scia di questo appello, si è costituito un comitato, che include la professoressa Grazia Tuzi, Armando Spataro, Laura Morante, Vincenzo Vita, Paolo Benvenuti, Daniele Costantini, Flavia Donati, Giuseppe Gaudino, che hanno raccolto decine di video di artisti, intellettuali e celebrità, che parlano in difesa di Julian Assange.

Il nostro giornale pubblica alcuni di questi video, insieme con due interviste al procuratore Armando Spataro, che inchiodò gli agenti della Cia responsabili dell’extraordinary rendition di Abu Omar, e la celebre attrice Laura Morante.

In uno dei video della campagna, il premio Pulitzer del Guardian Ewen MacAskill afferma di “vergognarsi, come cittadino inglese che il Regno Unito sia complice“, riferendosi alla cooperazione che la Gran Bretagna ha sempre assicurato agli Stati Uniti nel caso legale contro Julian Assange. E Corinne Vella conclude: “Se la sua persecuzione continua, il giornalismo investigativo e la libertà di stampa saranno compromessi. Alla fine, ci rimetteremo tutti”.

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