Nelle scorse settimane abbiamo avuto l’occasione di provare in anticipo la versione finale di Overwatch 2 in vista del tanto agognato Day One. L’erede di Overwatch ha visto in sé una rivoluzione rispetto al primo capitolo, cambiando il senso intrinseco del suo gameplay ed optando per un approccio più dinamico, basato sulle capacità del giocatore di saper leggere le situazioni più critiche e riuscire a sormontarle velocemente, considerato quanto ogni errore personale possa rivelarsi punitivo per il team intero su Overwatch 2.

Un nuovo modello di gioco
Ebbene sì, Overwatch diventa Free 2 Play. Una scelta sicuramente adeguata alle richieste di mercato, che consente così ai giocatori provenienti da altri titoli Free 2 Play di ritrovarsi in un ecosistema a loro familiare. La premessa di Blizzard è chiara: continuare a lavorare attivamente su Overwatch 2 e produrre costantemente contenuti interessanti, ma soprattutto nuovi eroi atti a variare il meta del gioco ciclicamente. Niente più Loot Boxes dunque, ma diversi BattlePass – naturalmente non obbligatorio- attraverso i quali sarà possibile sbloccare numerosi elementi estetici.

Le novità riguardano comunque soprattutto i nuovi giocatori, che non si ritroveranno tutto il roster di eroi sbloccati sin dal Day One, ma saranno obbligati a sbloccarli giocando – scelta comune a tantissimi altri titoli free -, ma soprattutto non avranno accesso alle ranked prima di aver vinto almeno 50 Quickplay. Una decisione che ha spaccato la community, ma che va a contrastare anzitutto la piaga degli smurf (nuovi account creati da giocatori esperti che vanno a rovinare l’esperienza dei giocatori soprattutto a rank più bassi) e soprattutto consente ai nuovi giocatori di comprendere meglio le dinamiche degli Eroi e delle diverse modalità di gioco.

La ricostruzione parte dalle fondamenta
Rendere Overwatch 2 un titolo fresco e intrigante è stato un percorso ad ostacoli minato da diverse problematiche e si è visto seguendo le vicissitudini lungo tutto il percorso di sviluppo, che più volte ha messo a rischio l’uscita stessa di Overwatch 2.

Ma dopo anni di lavoro, ci siamo: Overwatch 2 è pronto a rimpiazzare il suo predecessore, i server sono stati uniti definitivamente e siamo pronti a vivere questo fresh start di casa Blizzard. Non si pensi però che il lavoro fatto su questo nuovo titolo sia solo marginale, poiché sebbene siano presenti tutti gli eroi del primo capitolo, si tratta di un gioco differente.

I giocatori dovranno quindi re-imparare a giocare ad Overwatch, comprendendo quelle che sono le dinamiche di un gameplay basato su un team composto non più da 6 giocatori, bensì 5. Si potrebbe pensare che questa scelta non sia così radicale, ma sin dal primo game la mancanza di un secondo tank e la correlata mancanza di scudi a protezione della backline si fa sentire prepotentemente. In Overwatch 2 la migliore difesa è l’attacco. Un attacco che deve essere sapientemente coordinato tra compagni di team che d’ora in poi dovranno saper giocare attorno all’unico tank del team.

Questa scelta si rivelerà un ottimo espediente per spingere più giocatori a giocare il ruolo del tank, spesso bistrattato e giocato controvoglia nel primo capitolo.

Nuovi eroi, rework e nuove modalità
Non sarà solo la composizione del team a spingere i giocatori verso il ruolo del Tank, bensì un’idea diversa del ruolo stesso. Con l’introduzione di Junker Queen è stato evidente per chiunque abbia avuto accesso all’ultima beta, ma soprattutto ai pochi che hanno potuto accedere in maniera anticipata, che il meta non sarà più lo stesso.

I tank in Overwatch 2 non sanno solo creare spazio, ma producono danni ingenti che vanno saputi contenere come team e l’intento era palpabile dal momento stesso in cui sono stati annunciati rework importanti come quelli di Orisa e Doomfist. Orisa non è più il tank statico che era nel capitolo precedente, si è invece trasformata in una vera e propria macchina da guerra quasi inarrestabile se non adeguatamente counterata. Lo stesso vale per Doomfist, che passa da DPS a Tank in questo seguito e che, se masterato adeguatamente, è in grado di creare continua confusione nel team avversario, essendo in grado di entrare ed uscire dal fight in pochi secondi, resistendo oltretutto ad un alto numero di danni.

Le novità comunque non si concentrano solamente sui rework di vecchi eroi, ma anche e soprattutto all’introduzione di nuove modalità, come Push, dove i team dovranno difendere un “amico robot” di nome Clive, con l’obiettivo di far sì che egli arrivi fino alla fine del suo percorso o quantomeno il più in là possibile. Il team nemico avrà lo stesso obiettivo perciò il nostro amico Clive si ritroverà in balia dei due team, sebbene solo uno ne potrà uscire vincitore.

Push è una modalità che va a sostituire le doppie Control Point, modalità che effettivamente sarebbero risultate obsolete per un titolo così veloce e dinamico, reso tale dall’introduzione di nuovi eroi come Kiriko, Junker Queen e Sojourn: eroine caratterizzate infatti dalla rapidità dei movimenti e dall’aggressività delle skill.

Diamo ad Overwatch2 una chance
Il Day One è arrivato e gli intenti di Blizzard sono più che chiari. Overwatch 2 si è dimostrato un titolo divertente, veloce, caotico a sufficienza. La filosofia che sta dietro questo cambiamento radicale sta nello sfruttare ancor di più le skill dei giocatori, stimolandoli a migliorarsi costantemente e ad imparare a giocare coesi con i propri compagni. Con un motore grafico tutto nuovo e la promessa di Blizzard di seguire il gioco attivamente rilasciando periodicamente nuovi Eroi e contenuti, le premesse sono più che buone per vedere il ritorno in àuge di un titolo che aveva tutte le potenzialità di cambiare radicalmente l’idea di titolo competitivo, anche e soprattutto per quel che riguarda il lato eSport del settore, che speriamo veda una reintroduzione di Overwatch come uno dei titoli competitivi principali. Non ci siamo infatti dimenticati della Overwatch League, tutti l’abbiamo seguita ed apprezzata, tifando per il nostro Team preferito con l’intento di imparare dai migliori giocatori del Mondo. Quindi sì, diamo ad Overwatch 2 una chance, se la merita.

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