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Festa del Fatto Quotidiano

Ultimo aggiornamento: 11:34 del 12 Settembre 2022

Di Battista alla festa del Fatto: “Io troppo ostinato e contrario? Devo tenere l’asticella alta. Così quando mi candiderò sarò più credibile”

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Durante la terza giornata della festa del Fatto Quotidiano Alessandro Di Battista è salito sul palco assieme a Barbara Spinelli e Moni Ovadia per rispondere alle domande di Marco Lillo sul libro Ostinati e Contrari (Paper First). Sollecitato sull’opportunità di essere troppo ostinato e contrario, al punto da deludere le aspettative delle persone che ripongono fiducia in lui come politico, Di Battista ha risposto con un elenco concreto degli episodi che lo hanno portato a scegliere di non cedere: “Andiamo sul concreto – ha detto -, governo con il Pd: io non ero d’accordo, avevo molte perplessità. Luigi (Di Maio, ndr) mi dice: stavolta non puoi non esserci, entra a far parte del consiglio dei ministri… io di ‘dico va bene’, sebbene avessi delle perplessità cedevo un po’ in coerenza… quando Patuanelli mi ha chiamato per dirmi che se fossi entrato io entrava anche la Boschi non potevo dire di si”.

Poi il racconto del secondo episodio: “Governo Draghi, i vertici del Movimento mi chiamano e mi propongono di fare il ministro dell’Ambiente al posto di Costa… io ho chiamato e ho detto che non avrei accettato. Ma come potevo? Io avevo detto che con Renzi non avrei preso nemmeno un caffè… come avrei potuto sedermi accanto a un ministro renziano, questo non è compromesso, è sputtanamento per me”.

E poi L’ultimo episodio, in vista delle prossime elezioni: “L’ultima volta adesso, io stavo in Manciuria, io Conte lo ho chiamato e ci siamo parlati di questioni politiche anche per avere delle garanzie… certo, quando Conte dice che gli interessi americani ed europei non coincidono, lì per me è convincente… sul tema del Pd, un partito che ti candida Di Maio fa un atto ostile, quindi mi auguro che il M5s con il Pd neanche un caffè si prenderà in futuro… qualora questo dovesse succedere io avrò delle valutazioni in più da fare. Però io non potevo, posto che non mi è stato chiesto di candidarmi, io in quel momento devo per forza tenere l’asticella alta, proprio perché l’ho tenuta alta per anni. E devo continuare a farlo proprio perché un giorno – e arriverà quel giorno – quando io dirò oggi ci sono le condizioni per candidarmi tutti sapranno che non lo starò facendo per convenienza personale ma perché ne sarò convinto e forse così si sarà più credibili per portare avanti un progetto politico e quel momento arriverà”.

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