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Padre Pio ha cambiato la vita a Shia LaBeouf: “Ora so che Dio stava usando il mio ego per portarmi a lui”

Grazie al Santo tra i più venerati d’Italia (e non solo), la vita di LaBeouf è radicalmente cambiata, tanto da spingerlo ad un’inattesa conversione religiosa dopo anni di scandali causati da droghe, alcol e accuse di violenza

di Francesco Canino

A un passo dal suicidio, Padre Pio ha cambiato la vita a Shia LaBeouf. È una storia nella storia quella che l’attore americano ha raccontato in un’intervista all’arcivescovo americano Robert Barron alla vigilia dell’arrivo alla Mostra del Cinema di Venezia, dove presenterà in anteprima mondiale il film di Abel Ferrara in cu intrepreta un giovane Padre Pio. Proprio grazie al Santo tra i più venerati d’Italia (e non solo), la vita di LaBeouf è radicalmente cambiata, tanto da spingerlo ad un’inattesa conversione religiosa dopo anni di scandali causati da droghe, alcol e accuse di violenza che hanno messo a repentaglio la sua carriera.

SHIA LABEOUF E LA CONVERSIONE GRAZIE A PADRE PIO

A spingere sulla via della fede Shia LaBeouf è stato, senza volerlo, il regista Abel Ferrara: dopo averlo scelto come protagonista del suo film, lo ha invitato a trascorrere del tempo – addirittura alcuni mesi – in un convento di frati cappuccini. L’obiettivo? Conoscere la storia di Padre Pio ed entrare meglio nel personaggio. Il risultato è stato però spiazzante: LaBeouf ha infatti avviato un percorso di conversione spirituale e di avvicinamento alla fede che lo ha profondamente cambiato. “Ora so che Dio stava usando il mio ego per portarmi a lui, portarmi via dalla bramosia del mondo. Non sarei andato nel monastero se avessi pensato solo a salvare la mia carriera», ha rivelato l’attore.

L’ATTORE A UN PASSO DAL SUICIDIO

Il nuovo film di Ferrara per Shia LaBeouf non è stato dunque solo l’occasione per un rilancio professionale, dopo aver letteralmente messo in stand by la carriera, ma anche un modo per riprendere in mano la sua vita segnata negli ultimi anni da scandali e problemi giudiziari. Tanto da essere arrivato ad un passo dal suicidio: “Avevo una pistola sul tavolo, non volevo più vivere. Quando ho deciso di fare il film non l’ho fatto pensando a Dio, ma alla mia carriera. Era l’ultima fermata del treno, non sapevo dove andare”, confessa ora dopo aver intrapreso un intenso percorso di riabilitazione, cominciato più di un anno fa.

LA CARRIERA DI LABEOUF E I PROBLEMI CON ALCOL E DROGHE

Per Shia LaBeouf il ritorno a Venezia coincide con la ripartenza, dopo anni complicati e una carriera che in molti, a Hollywood, davano per finita. L’ultimo ruolo risale al 2020, nel film Pieces of a woman, che uscì quando era già nel pieno delle controversie per le accuse di molestie e percosse (mai negate) da parte dell’ex fidanzata, la cantante FKA twigs. LaBeouf, che debuttò giovanissimo su Disney Channel, deve il grande successo e la popolarità soprattutto ai ruoli in Transformers e in altre mega produzioni, ma ha anche lavorato con grandi registi come Lars von Trier. Fuori dal set, si è fatto notare per controversie e problemi legali, tra arresti, molestie risse, problemi con gli abusi di droghe e alcol. Nel 2021 lasciò la carriera per tentare un percorso di riabilitazione, prima del quale disse: “Mi vergogno di ciò che ho fatto in passato e mi spiace di aver fatto soffrire gli altri. Non c’è davvero molto di più che possa dire“. Poi la proposta di interpretare Padre Pio sembra aver cambiato tutto.

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