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“Mi piacciono i casi umani di Tik Tok, il disagio sfruttato dai diretti interessati”: le parole di Maccio Capatonda

Il comico spiega che cosa gli piace e lo diverte: "Anche io sono un caso umano: per fare il comico devi essere anomalo, maniacale, instabile, avere un pizzico di autismo. Io ce l'ho"

di F. Q.

Mi piacciono i casi umani di Tik Tok, il disagio sfruttato dai diretti interessati, broadcaster di se stessi. Anche io sono un caso umano: per fare il comico devi essere anomalo, maniacale, instabile, avere un pizzico di autismo. Io ce l’ho”. Maccio Capatonda si racconta a Oggi: “Non mi sono mai fatto fare una diagnosi, ma riconosco in me caratteristiche riconducibili a quelle dei disturbi dello spettro autistico. Sono ossessivo, eccessivamente preciso, compulsivo. Tutte cose funzionali al lavoro che faccio, perché mi rendono diverso. Un caso umano, appunto”. Il comico e doppiatore, vincitore della seconda stagione di Lol – Chi ride è fuori, si sbottona anche su una questione più privata. “Siamo insieme da 6 anni e io sono il suo caso umano, media tra me e il mondo”, dice della sua Myriam. Ma quando gli si chiede se sono sposati, Capatonda risponde: “Ho solo due certezze: morirò e non mi sposerò mai. Sui figli invece non riesco a capire cosa fare. Ne vorrei, ma il genere umano non mi piace e l’idea di accrescerlo mi disturba. Chi non sa vivere in un posto senza modificarlo fino a metterlo in pericolo, come l’uomo con la Terra, merita di estinguersi”.

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