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“Referendum e democrazia”, escluse in tutta Italia le liste presentate con le firme digitali. Cappato: “Ricorreremo”

"Il diniego di oggi non ci farà desistere, nelle prossime 48 ore predisporremo i ricorsi urgenti affinché si adegui lo strumento digitale alle farraginose, quanto poco sicure o trasparenti, modalità di raccolta firme cartacee per la presentazione delle candidature per le elezioni politiche", afferma Cappato, che aveva già annunciato di voler impugnare l'eventuale esclusione "fino alla Corte costituzionale e, se necessario, alle giurisdizioni internazionali"
“Referendum e democrazia”, escluse in tutta Italia le liste presentate con le firme digitali. Cappato: “Ricorreremo”
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Le Corti d’Appello di tutta Italia hanno escluso dalle elezioni del 25 settembre le liste di Referendum e democrazia, il soggetto politico lanciato dal leader radicale Marco Cappato che ha presentato le firme necessarie a presentarsi in formato digitale, raccogliendone – secondo i promotori – 27.512 in soli tre giorni. “Il diniego di oggi non ci farà desistere, nelle prossime 48 ore predisporremo i ricorsi urgenti affinché si adegui lo strumento digitale alle farraginose, quanto poco sicure o trasparenti, modalità di raccolta firme cartacee per la presentazione delle candidature per le elezioni politiche”, afferma Cappato, che aveva già annunciato di voler impugnare l’eventuale esclusione “fino alla Corte costituzionale e, se necessario, alle giurisdizioni internazionali“. Ora la lista ha tempo due giorni per presentare reclamo alla Corte di Cassazione, che dovrà esprimersi entro domenica 28 agosto.

Le motivazioni adottate dai diversi uffici elettorali per respingere la lista sono diverse tra loro, spiega il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, “ma, in tutte le circoscrizioni, non si è tenuto conto delle modificazioni legislative sopravvenute dall’adozione delle legge elettorale e dall’introduzione della firma digitale certificata per sottoscrivere documenti ufficiali. Nel momento in cui si dovrebbe facilitare la partecipazione popolare alla vita politica del Paese”, attacca Cappato, “si sono interpretate restrittivamente norme datate senza tenere di conto del progressivo ampliamento dell’uso della sottoscrizione digitale nonché il precedente del milione di firme online raccolte l’estate scorsa a sostegno dei referendum eutanasia e cannabis ritenute valide dalla Cassazione”.

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