Attualità

Da lavapiatti a uomo dei record della musica italiana, la storia di Rkomi: “Io e i miei due coinquilini ce l’abbiamo fatta tutti e tre”

"Il mio dispiacere è non essere tanto erudito, tendo a essere un credulone, ma almeno in una cosa sono stato intelligente: ero consapevole che bisognasse lavorare per sentirsi liberi di dire", il racconto del rapper al Corriere della Sera

di Francesco Canino

Da lavapiatti a recordman di vendite e di sold out. Rkomi non è uno abituato a raccontarsi a cuore aperto ma quando lo fa, lascia il segno con la sua storia di riscatto prima ancora che di successo. Quella che emerge nell’intervista a cuore aperto concessa al Corriere della Sera, nella quale il cantante, al secolo Mirko Martorana, rievoca l’infanzia nel quartiere popolare di Calvairate, i problemi economici, i lavori fatti per mantenersi (lavapiatti, muratore e cameriere) e i tentativi di imporsi nella scena musicale.

RKOMI, I PROBLEMI ECONOMICI E L’INCONTRO CON SFERA

“Io a 18 anni ero uno sbandato, guardavo il mondo con gli occhi sbagliati, ho sempre pensato che la vita ce l’avesse con me per via delle poche possibilità economiche che avevamo, ero arrabbiato, vedevo quel colore nero ovunque”, confessa RKomi al Corriere. Appena raggiunta la maggiore età lascia la scuola senza diplomarsi, va a lavorare e tenta il tutto e per tutto per realizzare il sogno di vivere di e grazie alla musica. Con lui due coinquilini d’eccezione, che definisce “giovani scappatelli come me”. “Ero con Tedua e Sfera. Il mio dispiacere è non essere tanto erudito, tendo a essere un credulone, ma almeno in una cosa sono stato intelligente: ero consapevole che bisognasse lavorare per sentirsi liberi di dire: “Mamma, voglio fare musica”. Perché è importante sognare ma essere anche realisti; dovevo lavorare e pagarmi l’affitto per poter cantare; tre anni dopo ce l’abbiamo fatta tutti e tre”.

IL RAPPORTO CON I SOLDI E CON IL SUCCESSO

Il nuovo giudice di X Factor svela poi di essere stato cresciuto da sua mamma, che considera una “mito”. “Mia mamma ha cinque sorelle (e un fratello) e ha cresciuto da sola me e mio fratello; a sua volta mia nonna — una che si è fatta da sola — ha cresciuto da sola tutti quei figli”, dice. E poi confessa di non avere mai avuto rapporti con il padre (“Lui non era pronto ad avere un figlio, non sono nemmeno arrabbiato con lui perché non è mai stato una presenza nella mia vita“). La madre è invece la donna forte della sua vita, è lei che lo rimette a posto anche rispetto alla gestione dei soldi. “I primi anni di successo li ho vissuti anche in modo stupido, forse era giusto così, ma un po’ di soldi li ho sperperati: vestiti, viaggi e divertimenti, cazzate. Ora ho comprato una casa, ho la mia macchina, sto attento a come amministrare i soldi”. Quanto al successo, non lo vive come un’ossessione ma ammette di soffrire la depressione al termine di un live: “È difficile mantenere l’equilibrio tra l’adrenalina del palco e la noia dell’hotel: quando finisce il calore del pubblico, devo combattere la depressione da post concerto“.

IL GOSSIP E QUELLA VOCE SULLA SUA EX PAOLA DI BENEDETTO

Non manca poi nell’intervista al Corriere un passaggio sulla vita privata e Rkomi liquida con un “di Blanco e Paola non so nulla” l’indiscrezione di Dagospia sulla presunta storia tra Blanco e la sua ex, la conduttrice Paola Di Benedetto, con cui è stato fidanzato a inizio estate. Quanto al gossip, Rkomi è categorico: “Non mi scoccia più di tanto, semmai ti fa capire se certe relazioni sono importanti o meno, ti fa riflettere se ne vale la pena o meno essere fotografato con una donna oppure no“.

Da lavapiatti a uomo dei record della musica italiana, la storia di Rkomi: “Io e i miei due coinquilini ce l’abbiamo fatta tutti e tre”
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.