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Concita De Gregorio fa infuriare la preside di una scuola napoletana: “Sue parole degradanti. Arriva la prima che capita e ci offende mentre noi ci facciamo in quattro”

Tutta colpa di una frase pronunciata nel talk show in onda su La7, in riferimento al discorso tenuto ieri da Mario Draghi in Senato con "il tono di uno che, titolare di cattedra ad Harvard, è stato incaricato di una supplenza all'alberghiero di Massa Lubrense". È il sito "Il tecnico della scuola" a rendere nota la replica di Amalia Mascolo, preside dell'Istituto Polispecialistico “San Paolo” che si divide in quattro plessi

di Giuseppe Candela

Un vero e proprio scivolone o solo una metafora non riuscita? Nel mirino Concita De Gregorio, giornalista e conduttrice di “In Onda” con David Parenzo. Accusata di anti-meridionalismo, snobismo e classismo. Tutta colpa di una frase pronunciata nel talk show in onda su La7, in riferimento al discorso tenuto ieri da Mario Draghi in Senato con “il tono di uno che, titolare di cattedra ad Harvard, è stato incaricato di una supplenza all’alberghiero di Massa Lubrense“.

Iperbole sottolineata da diversi utenti sui social, una frase che tenderebbe a sminuire gli istituti alberghieri, gli insegnanti ma anche la città napoletana. “Da queste parole insensate, intrise di sarcasmo offensivo, per la scuola, ovviamente, passa la dimensione plastica della condizione di ignoranza in cui versano alcuni nostri sedicenti giornalisti”, il duro commento di Ivana Barbacci, segretaria della Cisl Scuola, su Facebook.

È il sito “Il tecnico della scuola” a rendere nota la replica di Amalia Mascolo, preside dell’Istituto Polispecialistico “San Paolo” che si divide in quattro plessi, di cui uno tecnico-turistico proprio a Massa Lubrense: “Si tratta di parole fortemente degradanti e totalmente errate dal punto di vista pedagogico. Abbiamo intenzione di fare rete con altri istituti alberghieri e procedere per vie legali. Noi lavoriamo, ci facciamo in quattro per i nostri istituti e poi arriva la prima che capita e ci offende. Non capisco questi continui attacchi – ha spiegato la dirigente – contro gli istituti professionali, siamo stanchi. Si tratta di un intervento assolutamente gratuito di cui non comprendo la ragione”.

La preside sottolinea anche le responsabilità dell’emittente La7: “Non è possibile che in televisione vengano proferite parole del genere senza filtri. Di solito viene deciso prima di cosa parlare, perché nessuno l’ha fermata? Con questo non intendo dire che i giornalisti devono essere censurati – precisa la dirigente – pertanto non invoco un controllo preventivo sul loro operato, condanno invece il cosiddetto classismo che si radica in una superata mentalità gentiliana che, però, dopo un secolo, ancora è viva anche nelle élite culturali del Paese”.

“Queste parole ci hanno colto impreparati. Ieri sera sono stata sommersa di telefonate, non ho idea di cosa sia passato per la testa alla giornalista e perché un professore di Harvard dovrebbe essere migliore di un professore di un istituto professionale”, ha concluso la preside Mascolo che oltre a ribadire l’intenzione di agire per vie legali attende le scuse pubbliche della conduttrice.

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